La Seconda guerra mondiale è stata il conflitto più vasto e costoso, in termini di vite umane, della storia intera. Il numero complessivo di vittime è valutato intorno ai 60 milioni di persone; la guerra (in realtà, le guerre) combattuta tra il 1939 e il 1945 ha coinvolto letteralmente l'intero pianeta. Al suo apice oltre 50 milioni di uomini e donne prestavano servizio nelle forze armate e due terzi dei prodotti interni lordi dei paesi maggiormente coinvolti servivano a finanziare il conflitto. La guerra non fu soltanto il risultato di un grave squilibrio nella politica mondiale ma anche la diretta conseguenza delle profonde ostilità e delle violente ambizioni imperialistiche derivate dal primo conflitto mondiale del 1914-1918, al quale si possono far risalire le origini del successivo, tanto più vasto e devastante. A partire dal 1919 ogni tentativo di dar vita a un ordine mondiale stabile apparve, da subito, destinato al fallimento. In Asia orientale la Cina subì un collasso politico e il Giappone iniziò a espandersi lentamente a spese dei cinesi. Nel Mediterraneo e nel Medio Oriente la fine dell'Impero ottomano lasciò spazio alle ambizioni imperialiste dell'Italia mussoliniana, intenzionata a ricostituire un nuovo "Impero romano". In Europa la rivoluzione bolscevica del 1917 diede origine a un'atmosfera permanente di crisi sociale, mentre il trattato di Versailles provocò vasti risentimenti politici, che contribuirono all'ascesa di Hitler e alla rottura degli equilibri di potere alla fine degli anni trenta.
La Seconda guerra mondiale fu l'ultimo di una lunga serie di conflitti che avevano interessato l'Europa a partire dal XVII secolo. Inghilterra e Francia desideravano conservare le loro colonie, mentre Italia, Giappone e Germania volevano crearne di proprie. Furono queste ambizioni imperialistiche a dare origine alle campagne più rovinose della guerra: le ostilità tedesche contro l'Unione Sovietica e quelle giapponesi nei confronti della Cina. Gran Bretagna e Francia entrarono in guerra in seguito all'invasione nazista della Polonia nel settembre 1939, ma gli sforzi anglo-francesi per arginare la violenza dell'imperialismo nascente furono vani: nel giro di poche settimane, nell'estate del 1940, furono sconfitti dalle forze tedesche, in gran parte grazie alle innovazioni belliche rese possibili dall'aeroplano e dal carro armato, armi il cui potenziale era apparso evidente già alla fine della Prima guerra mondiale. Utilizzate in combinazione con le comunicazioni radio, queste armi fornivano agli eserciti grande mobilità e una potenza impressionante, in grado di garantire vittorie rapide ed efficaci. Lentamente si trovò il modo di contrastare, o quanto meno limitare, l'effetto devastante di queste invasioni che, tuttavia, furono l'elemento determinante delle offensive sia tedesche sia alleate. Entro il settembre 1940 le tre nuove potenze imperialiste (Germania, Italia e Giappone) avevano firmato il Patto Tripartito. Nel corso dell'anno seguente esse intrapresero una serie di vasti conflitti di carattere imperialista: l'Italia attaccò la Grecia e tentò di cacciare gli inglesi dal Nordafrica e dal Medio Oriente; nel giugno 1941 la Germania invase l'Unione Sovietica; entro il gennaio 1942 il Giappone aveva occupato la maggior parte dell'Asia sudorientale e del Pacifico occidentale. Il risultato di queste guerre di conquista fu di unire gli altri paesi per prevenire una radicale e violenta modifica dell'assetto mondiale. All'Inghilterra, invitta ma incapace di fermare l'avanzata della Germania, si unirono l'Unione Sovietica e, nel dicembre 1941, gli Stati Uniti. Questa alleanza si rivelò appena sufficiente ad arrestare l'avanzata imperialistica e ottenne la vittoria soltanto dopo quattro lunghi anni di un conflitto costoso e devastante. Il successo finale venne conseguito per molte e diverse ragioni: l'Unione Sovietica vinse la guerra dopo aver imparato a organizzare le proprie forze di terra in modo simile ai tedeschi e grazie a un enorme sforzo bellico, che coinvolse tutti i settori della società e dell'economia mentre Inghilterra e Stati Uniti, concentrando i propri sforzi al fine di limitare al massimo le perdite, riuscirono a guadagnare il controllo dei mari e dei cieli. La strategia alleata era imperniata sui bombardamenti, in seguito ai quali persero la vita centinaia di migliaia di tedeschi e giapponesi. Il controllo dei mari consentì inoltre all'Occidente di spostare uomini e mezzi in modo flessibile e di bloccare le vitali vie di rifornimento del nemico. Quando Gran Bretagna e Stati Uniti sbarcarono in Europa, la sconfitta di Italia e Germania era ormai scontata. Il Giappone non dovette neppure essere invaso: la resistenza dei giapponesi fu spezzata dall'impiego di due bombe nucleari, nell'agosto del 1945. La prima conseguenza diretta della definitiva sconfitta dell'imperialismo fu la stabilizzazione di un nuovo ordine mondiale. Gran Bretagna e Francia dovettero rinunciare agli imperi per difendere i quali avevano combattuto. Il comunismo assunse il controllo di buona parte dell'Asia e dell'Europa orientale, mentre gli Stati Uniti usarono la loro potenza economica e militare per preservare i propri interessi nei paesi non comunisti. La guerra produsse una pace precaria e instabile, ma al prezzo delle sofferenze di centinaia di milioni di persone, coinvolte loro malgrado.
Battaglie
1 settembre 1939
La battaglia di Chojnice segna di fatto l'inizio delle ostilità che diedero il via alla Seconda Guerra Mondiale. Nonostante la difesa della città da parte del gruppo operazionista comandato dal Colonnello Tadeusz Majewski, i tedeschi ottennero una facile e veloce vittoria che avrebbe dato il via ad una lunga serie di successi; una marcia trionfale che si sarebbe fermata molti mesi dopo.
1 settembre 1939
La battaglia di Krojanty, combattuta il primo giorno della Seconda Guerra Mondiale si ritrova ad essere un evento dal fascino intramontabile grazie all'eroismo dei cavalieri polacchi, che con la loro azione crearono una leggenda che si tramanda con orgoglio dei polacchi fino ai giorni nostri.
1 settembre 1939
La battaglia di Lasy Królewskie fa parte delle battaglie dei confini, ovvero quelle battaglie che si combatterono nei primissimi giorni dell'invasione tedesca. Fu una battaglia segnata dall'uso della cavalleria da entrambi i fronti. La cavalleria polacca attaccò la controparte tedesca in un combattimento corpo a corpo caratterizzato da combattimenti confusionari e poco organizzati. La ridottissima vicinanza rese indispensabile l'uso delle sciabole da parte dei polacchi.
1 settembre 1939
La battaglia di Mokra si svolse il primo settembre 1939, vicino al villaggio di Mokra. Questa battaglia risulta particolarmente famosa per essere una delle poche vittorie polacche durante la seconda guerra mondiale, e la primissima sconfitta subita dalla Wehrmacht.
1 - 3 settembre 1939
La battaglia di Mlawa è uno scontro che si verificò tra l'1 e il 3 settembre nei pressi della città di Mlawa, nel nord della Polonia. La 2ª divisione fanteria e la 2ª brigata cavalleggeri polacche combatterono strenuamente per difendere la postazione difensiva di Mlawa, essenziale per il controllo dei confini.
1 - 3 settembre 1939
La battaglia di Jordanow si svolse tra l'1 e il 3 settembre 1939 e fa parte delle battaglie dei confini, ovvero l'insieme di battaglie che si svolsero nei primissimi giorni dell'invasione, nelle quali i polacchi tentarono strenuamente di difendere le loro frontiere. La battaglia vide la 10ª Brigata cavalleria motorizzata polacca opporsi al XVIII Panzer Corps.
1 - 3 settembre 1939
La battaglia di Wegierska Gorka fu una battaglia di due giorni combattuta dai polacchi nel tentativo di difendere l'area sud della Slesia durante l'invasione tedesca della Polonia. Nonostante le linee di difesa polacche non fossero ancora ultimate e nonostante i tedeschi fossero in numero nettamente superiore, i polacchi opposero una strenua difesa che durò circa 48 ore. La ritirata poi non fu completa poiché la mancanza di comunicazioni radio tra i vari bunker fece si che i fanti delle brigate di montagna rimanessero intrappolati e catturati dai tedeschi.
1 - 4 settembre 1939
La battaglia di Pszczyna fa riferimento a una serie di piccole battaglie o scontri che ebbero luogo tra il 1 e il 4 settembre 1939 nei pressi della città di Pszczyna e fa parte delle battaglie dei confini che caratterizzarono l'inizio della campagna di Polonia. Queste battaglie videro l'esercito polacco, galvanizzato dalle vittorie del 1 settembre (battaglia di Mokra) scontrarsi con la macchina da guerra nazista, meglio equipaggiata e tatticamente più esperta. La battaglia è stata combattuta in una zona di circa 1400km2, che va dal confine con la Germania, sino alle rive del fiume Przemsza e del Sola.
1 - 4 settembre 1939
La battaglia di Grudziadz fu uno dei tanti scontri che impegnarono l'esercito tedesco e quello polacco nei primi giorni dell'invasione della Polonia. Lo scontro, che fa parte del contesto delle Battaglie dei Confini, si svolse nei pressi della città polacca di Grudziadz, nella quale era di stanza la 16ª divisione fanteria. La città era importante anche per essere una delle roccaforti polacche al di qua del fiume Vistula e snodo stradale importante nella ritirata dell'esercito polacco che lasciava la Pomerania sotto il generale Wladyslaw Bortnowski. Tra le unità situate nel corridoio polacco che portava al mare del nord vi erano la 9ª, la 15ª e la 27ª armata polacca, assieme con la Brigata cavalieri di Pomerania.
2 settembre 1939
La battaglia di Fraustadt fu uno scontro a fuoco svoltosi tra l'esercito polacco e la fanteria della Wehrmacht il 2 settembre 1939 nei pressi del paese di Wschowa, che a quel tempo era chiamato Fraustadt appunto.
13 dicembre 1939
Con l'autoaffondamento nelle acque dinanzi a Montevideo, si chiude l'epopea della corazzata "tascabile" tedesca Graf Spee, che con le sue audaci operazioni corsare aveva infiammato l'immaginario di intere generazioni.
27 novembre 1940
Dopo la notte di Taranto, lo stato maggiore britannico volle sfruttare subito la superiorità navale che aveva appena conseguito grazie al bombardamento e organizzò un'operazione con lo scopo di rifornire Alessandria direttamente via Gibilterra. Il punto di riunione per le formazioni era al largo della Sardegna, una volta riunitisi una parte avrebbe fatto rotta verso Gibilterra mentre il resto del convoglio avrebbe attraversato il Canale di Sicilia di notte per ridurre il pericolo di incontri col nemico. Supermarina venne a conoscenza di una intensa attività nemica. Torpediniere italiane si imbatterono presso Capo Bon, durante la notte del 26 novembre, in una formazione britannica. Il 27 novembre vide il combattimento tra la flotta italiana e quella britannica nella zona a circa 30 miglia da capo Teulada. La conta dei danni dopo lo scontro a capo Teulada è relativamente esiguo in considerazione delle forze a disposizione. L'esito inconcludente dello scontro non favorì le sorti italiane. La buona occasione per infliggere perdite rilevanti al nemico era stata persa. Il comportamento degli ammiragli italiani a capo Teulada fu ineccepibile, mentre non si può dire lo stesso dell'azione di ricognizione marittima.
27 – 31 gennaio 1941
La battaglia combattuta ad Agordat, che vide contrapposti gli schieramenti italiani e anglo-sudanesi, rappresentò la fase iniziale della Campagna dell'Africa Orientale Italiana. A causa dell’inferiorità, soprattutto qualitativa in mezzi meccanizzati rispetto all’esercito inglese, e incapaci di resistere alla pressione britannica, le truppe coloniali italiane, tallonate da vicino dal nemico, si ritirarono ordinatamente in direzione di Agordat per tentare una prima difesa, attestando le truppe sulla linea Cherù – Aicota.
15 febbraio 1942
La battaglia di Singapore, tra le unità giapponesi e quelle alleate, si svolse nella seconda guerra mondiale nel quadrante del Pacifico dal 31 gennaio al 15 febbraio 1942. La caduta di Singapore ha segnato la più grande sconfitta della storia per una forza guidata da ufficiali britannici. Oltre 80.000 soldati britannici, indiani e australiani divennero prigionieri di guerra. Durante la precedente campagna giapponese in Malesia, furono catturati 50.000 uomini.
23 agosto 1942 – 2 febbraio 1943
La battaglia di Stalingrado marcò il punto di svolta della guerra a oriente durante il secondo conflitto mondiale. Infatti, dopo Stalingrado, l’iniziativa militare passò completamente nelle mani dell’Armata Rossa. L'invasione dell'Unione Sovietica fu la più vasta operazione militare terrestre di tutti i tempi. Il fronte orientale, aperto con l'inizio dell'operazione denominata Barbarossa, fu il più grande e importante teatro bellico dell'intera seconda guerra mondiale e avrebbe dovuto costituire l'atto decisivo per assicurare la vittoria totale del Terzo Reich.
23 agosto 1942 – 2 febbraio 1943
L'inferno ha inizio, la guerra si manifestò agli abitanti di Stalingrado in tutta la sua drammaticità, è questa la fase più dura della battaglia. In città il combattimento si svolgeva in maniera completamente diversa dalla guerra convenzionale, era una nuova forma di guerra: combattimenti casa per casa a distanza ravvicinata spesso formati da imboscate con gravi perdite tra le truppe; si combatte tra edifici in rovina, carri bruciati, cantine, fogne e bunker nascosti.
23 agosto 1942 – 2 febbraio 1943
Con una gigantesca manovra a tenaglia, l'Operazione Uranus, ha inizio la fase decisiva nella battaglia di Stalingrado. La grande offensiva di accerchiamento sferrata dall'Armata Rossa per intrappolare le forze della Wehrmacht segna la svolta strategica irreversibile a favore dell'Unione Sovietica. Poi il successo dell'Operazione Piccolo Saturno decretò definitivamente il fallimento dei piani tedeschi, l'Operazione Tempesta invernale, per liberare le forze intrappolate a Stalingrado. La lunga battaglia volgeva ormai al termine con esiti disastrosi per le armate tedesche.
23 ottobre - 4 novembre 1942
Sopraffatto dalla schiacciante superiorità inglese, Rommel, grazie al sacrificio italiano, riuscirà a portare in salvo le truppe motorizzate. Dovrà, dopo una ritirata di 2.000 km condotta con grande abilità, riaccendere la battaglia in Tunisia.
14 maggio 1943 - 12 giugno 1944
Civitavecchia subì un numero elevato di incursioni aeree perché gli avversari avevano l'obiettivo di mettere in crisi i rifornimenti della Sicilia, Sardegna e Corsica e neutralizzare Pantelleria.
15 - 16 settembre 1943
La battaglia di "Argostoli" fu la più considerevole e onerosa di tutte le operazioni di guerra e degli scontri tra italiani e tedeschi nel quadro generale della battaglia di Cefalonia.
1944-1945
Tutto ciò che avvenne dopo Stalingrado, ma soprattutto dopo lo sbarco in Normandia, si tende a riassumerlo in un generico epilogo della guerra e del nazismo. In realtà quei circa undici mesi di guerra, tra l’invasione della Francia e la fine del Terzo Reich, costarono la vita a 1.200.000 soldati tedeschi e a 250.000 civili nella sola Germania, oltre a generare milioni di profughi
30 luglio 1945
Dopo la consegna della bomba che a Hiroshima segnerà definitivamente il corso del secondo conflitto mondiale, l'equipaggio dell'USS Indianapolis vive una delle più grandi tragedie della storia della Marina Militare Statunitense.
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