La rivoluzione francese libera una gigantesca forza d'urto contro le strutture dell'Antico Regime. Dopo la caduta della monarchia la rivoluzione prende un corso tumultuoso nel quale difficoltà economiche, guerre e azioni delle forze controrivoluzionarie contribuiscono a inasprire la lotta politica. Ai di là delle molteplici e contrastanti immagini che la rivoluzione ha lasciato di sé, è certo che le idee, le passioni, le speranze collettive che in essa si agitano costituiscono un patrimonio insopprimibile nella storia europea. L'espansione della Francia rivoluzionaria raggiunge una dimensione continentale durante l'età napoleonica sconvolgendo i vecchi equilibri delle monarchie assolute.
Quando Napoleone assunse il potere nel 1799 con un colpo di stato, due spedizioni militari - in Italia nel 1796-97, in Egitto nel 1798-99 - ne avevano messo in luce le qualità di stratega e di comandante militare. È indubbio che il suo governo autocratico, come primo console (1799-1804) e come imperatore (1804-14), si basò sull'appoggio dell'esercito che sotto Napoleone divenne una poderosa macchina da guerra, sorretta dalla mobilitazione ideologica e da un solido apparato statale. L'epopea napoleonica è legata non tanto all'immagine del geniale condottiero, quanto alla più concreta realtà del primo esercito nazionale e di massa che sia mai apparso nella storia; un esercito raccolto sulla base della leva obbligatoria, guidato da un corpo scelto di ufficiali addestrati al compito, animato dall'idea della missione civilizzatrice da compiere. Fu il prototipo degli eserciti nazionali dell'Ottocento, riflesso di stati nei quali anche le funzioni militari non erano più appannaggio delle nobiltà e le carriere offrivano una possibilità di prestigio prima inesistente. La guerra mutò caratteri e dimensioni: divenne scontro di grandi eserciti lanciati in battaglie che dovevano risolversi con l'annientamento del nemico. Le stesse dimensioni continentali dei movimenti dell'esercito napoleonico indicavano che erano tramontate le strategie settecentesche rivolte al sostanziale mantenimento degli equilibri di potere nel continente. Si proponeva al contrario una spinta al predominio militare su vasta scala, preludio dell'egemonia politica.
Battaglie
23 gennaio 1795
La cattura della flotta olandese a Den Helder nella notte del 23 gennaio 1795 rappresenta un raro evento di interazione tattica tra navi da guerra e cavalleria, in cui un reggimento ussaro rivoluzionario francese ha circondato la flotta olandese all'ancora nelle acque ghiacciate del tratto di mare che separa il porto di terraferma di Den Helder dall'isola di Texel. Dopo una carica attraverso lo Zuiderzee ghiacciato, la cavalleria francese catturò tutte le 14 navi da guerra olandesi all'ancora. La cattura di navi da parte di cavalieri è un'impresa estremamente rara nella storia militare.
3 dicembre 1800
Nei pressi di Hohenlinden, vicino Monaco di Baviera, le truppe austro-bavaresi affrontarono l'armata francese del Reno. La vittoria delle forze francesi obbligò l'Austria a chiedere la firma di un armistizio.
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