Lo scenario politico dell'Europa cinquecentesca evidenzia i processi di riunificazione dei poteri e di riduzione delle divisioni territoriali connessi alla nascita dei grandi stati nazionali. Essi guidano il processo di formazione dello stato moderno che si enuclea alla fine del Quattrocento intorno alle principali monarchie europee. Centro di coagulo di poteri centralizzati che inglobano la frammentazione feudale, gli stati monarchici favoriscono la fissazione di frontiere entro le quali si organizzano le comunità linguistiche, storiche, istituzionali che hanno caratterizzato la storia europea ben oltre l'età moderna e che per molti aspetti resistono tutt'oggi.
Ciascuna delle principali monarchie europee esprime un proprio percorso di riunificazione. La Spagna castigliano-aragonese, absburgica dal 1516, deve far coesistere regni diversi e un sistema di autonomie regionali e locali molto marcate; la Francia dei Valois tenta di raccogliere un mosaico disarticolato di province; la monarchia inglese dei Tudor si giova dell'antico patto tra corona e nobiltà col quale si è radicato il Parlamento.
Nel Baltico, Svezia e in misura minore Danimarca rappresentano i due stati nei quali riunificazione e rafforzamento istituzionale procedono con maggior successo, mentre dallo scioglimento dell'Ordine teutonico emerge lo stato prussiano. Problematica appare la situazione del regno polacco perché la grande aristocrazia, una volta diventata elettiva la corona, ottiene un potere di ricatto nei confronti della centralizzazione monarchica. Ad est il principato di Moscovia, annientato con Ivan III (1462-1505) quello che ancora restava dell'Orda d'Oro dei Mongoli, consolida un dominio imperiale avviato all'espansione. Sull'Ungheria, da poco cattolicizzata e unita ai domini absburgici, si riversa dai Balcani la prima impetuosa avanzata degli eserciti turchi.
Nell'Europa che va verso gli stati nazionali sopravvive il Sacro Romano Impero che continua a essere un insieme di parti politiche che non compongono un tutto perché vani sono stati i tentativi di centralizzazione operati dagli Absburgo. All'Impero come possibile punto di forza di un disegno di monarchia universale guarda Carlo V, re di Spagna (e dei vasti domini della corona spagnola in Europa e nel Nuovo Mondo) dal 1516 e imperatore dal 1520. Tale disegno risulterà vanificato da tanti fattori quali il continuo urto militare con la Francia per il predominio sul continente, l'insuperabile frammentarietà tedesca accentuata ulteriormente dalla Riforma protestante, la minacciosa pressione turca nel Mediterraneo.
Il delicato equilibrio dei piccoli stati della penisola italiana fu sconvolto dallo scontro che proprio in quell'area si svolse tra le due grandi potenze europee. Le devastazioni, i saccheggi, le pestilenze che accompagnarono gli eserciti stranieri nel corso di quelle che Guicciardini definì le «guerre horrende», culminate nella tragedia del sacco di Roma del 1527 da parte dei lanzichenecchi, avviarono al tramonto la stagione più feconda del Rinascimento e prepararono la subordinazione politica ed economica degli stati italiani.
Battaglie
maggio - settembre 1588
La flotta Inglese sconfigge nel canale della manica quella Spagnola e da inizio al plurisecolare dominio britannico sul mare.
20 aprile 1603
I cavalieri del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni, lanciano da Malta una serie di azioni offensive, sfidando gagliardamente le preponderanti forze dell'impero ottomano nei loro stessi possedimenti.
Scarica l'articolo ► (pdf con schemi a pagamento)
27 maggio 1644
La sconfitta dei ribelli permise ai Manciù di occupare Pechino, dando inizio al governo della nuova dinastia Ch'ing, che sostituì quella Ming.
| Home | Indice Battaglie | Cartografia | Cronologia | Forum |