Battaglie In Sintesi
1 settembre 1939
A cura di Francesco Zanetti
Kazimierz Tadeusz Majewski è nato il 7 febbraio 1894 a villaggio di Sloboda Komarowce situato nel territorio dell'allora Ducato di Bucovina. Negli anni 1914-1917 ha combattuto nelle Legione polacca come ufficiale del 1 ° Reggimento di Fanteria; il 2 luglio 1915 venne promosso maresciallo, ed in seguito, il 1 aprile 1916, tenente. La sua ascesa prosegui' anche nel mese di luglio del 1917, anno in cui fu arruolato direttamente nell'esercito imperiale austriaco. Prese parte anche alla la guerra contro i bolscevichi, nella quale comando' il 35 Reggimento di Fanteria. Il 10 luglio 1922 prese l'incarico di vice comandante del 83mo reggimento di fanteria a Kobrin, fino al 12 aprile 1927, quando venne promosso tenente colonnello per motivi di anzianità. Passo' quindi, dal comando del 73mo reggimento di fanteria a Katowice alla stessa carica per il 38mo Fucilieri di Lvov. Sempre per motivi di anzianità, dal 1 ° gennaio 1934, venne promosso colonnello. Nel maggio del 1939, venne nominato comandante della Brigata Nazionale di difesa della Pomerania a Swiecie. Dopo la sconfitta a Chojnice, l'11 Settembre 1939 prese il comando del 23mo Reggimento Fanteria polacca, mentre, nel mese di ottobre 1939, è stato membro dell'organizzazione clandestina Vittoria. Ha servito come comandante del Distretto AGM Volyn a Rivne, ma, il 31 maggio 1940, in un appartamento di Rivne venne arrestato dalla NKVD ed il 13 Novembre dello sgtesso anno venne condannato a morte a Lutsk.
Generale pluridecorato della Wehrmacht durante la seconda guerra mondiale, e' stato anche intestatario della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro, decorazione assegnata come riconoscimento per l'estremo coraggio in battaglia e per una leadership militare di successo. Mauritz von Wiktorin è stato dimesso dalla Wehrmacht il 30 novembre 1944 a causa dell'età avanzata.
Era da tempo che Hitler aveva in mente di espandersi; ed erano un paio di anni che stava effettivamente annettendo regioni dell'est Europa, una dopo l'altra, senza che i capi di stato dei Paesi dell'Europa occidentale muovessero un dito per fermarlo. Il modo più veloce per espandere i confini tedeschi dunque era quello di andare verso est (il fronte occidentale era troppo potente e troppo coalizzato), e dopo aver ricostruito, per cosi' dire, la linea Sigfrido tra Germania e Francia, dandosi il tempo per scatenare il blitzkrieg contro i francesi per un momento successivo, Hitler si era concentrato sul fronte orientale. Egli voleva dunque annettere quanti più Paesi possibili per ingrandire il territorio tedesco e avere la possibilità di attingere ad un bacino di uomini, mezzi e risorse sempre più vasto. La Polonia divenne il primo obiettivo nazista, soprattutto in considerazione del patto Molotov-Ribbentrop, un trattato di non aggressione fra la Germania nazista e l'Unione Sovietica, firmato a Mosca, il 23 agosto 1939, le cui conseguenze immediate più importanti furono sia la divisione dello stesso territorio polacco tra sovietici e tedeschi sia l'occupazione delle repubbliche baltiche, da parte dell'Armata Rossa. Il mondo dei paesi democratici reagì con sorpresa e disappunto alla notizia del patto giacché, nonostante la segretezza dell'appendice, la pubblicazione del patto di non aggressione fu interpretata con pessimismo: il 1 settembre, solo una settimana dopo che il patto era stato firmato, ebbe inizio con l'invasione tedesca della Polonia, giustificata da un pretesto (il cosiddetto incidente di Gleiwitz: una messa in scena posta in essere da soldati tedeschi camuffati con un'uniforme polacca che attaccarono una stazione radio in territorio tedesco). A sua volta, l'Unione Sovietica attaccò da est il 17 settembre, senza prendere in considerazione il Patto di non aggressione sovietico-polacco concluso sette anni prima.
L'invasione non fu un fulmine a ciel sereno, quanto più una conseguenza più o meno attesa delle manovre che Hitler aveva portato a termine nelle settimane precedenti. Tuttavia le autorità polacche attesero comunque troppo a rendere operativi i preparativi di difesa, cosa che si sarebbe rivelata fatale al momento dell'invasione. La regione di Chojnic era sotto il controllo del Generale Stanislaus Grzmot-Skotnicki e del suo gruppo operativo Czersk. Il compito di questo gruppo operativo era di arginare e respingere l'attacco tedesco lungo la cinta di difesa nella zona nord-ovest della Pomerania. La falange di questa squadra che avrebbe combattuto nei pressi di Chojnice era comandata dal Colonello Tadeusz Majewski comprendeva il 1^ battaglione fucilieri, comandato dal Colonello Gustav, il battaglione "Czersk", il battaglione "Tuchola", la compagnia genieri "Hoszcza" comandata dal colonello Tadeusz Janiczek, 1 squadrone composto da 9 reggimenti artiglieria. Il compito di questa falange era di difendere la città sin dalla periferia. Sin dall'inizio i tedeschi si attestarono a nord della città applicando la classica strategia di assediamento ad una città: tagliare i ponti con gli alleati isolando gli assediati. La presa della stazione di Tczew Chojnice e la monopolizzazione del tratto Berlino-Könisberg aveva portato enormi benefici strategici ai tedeschi, consentendoli un collegamento tra la Germania e i territori della Prussia orientale e tagliando i collegamenti tra Chojnice e la regione delle Pomerania. La superiorità tedesca in termini di risorse e di strategia ha dunque reso molto più difficile la battaglia per i polacchi. L'attacco alla città fu affidato al generale Mauritz von Wiktorina al comando della 20^ Divisione motorizzata e al Generale Heinz Guderian.Le forze armate polacche tuttavia riuscirono a respingere gli attacchi tedeschi fino al pomeriggio del giorno dopo fino a quando ricevettero l'ordine di ripiegare su Rytel. L'operazione di ripiegamento si protrasse fino alla notte dell'1-2 settembre. I polacchi comunque si distinsero per coraggio e acume tattico. I tedeschi infatti per tentare di sfondare la linea di difesa sostituirono il normale treno passeggeri che passava per Chojnic con un treno blindato che trasportava soldati pronti ad entrare in azione. Tuttavia i polacchi, intuendo l'inganno, dopo aver visto il treno blindato con simbolo PZ 3 e preceduto da un carrello corazzato, fecero saltare il ponte ferroviario così da obbligare il treno a tornare indietro impedendogli di entrare in città. La situazione volgeva dalla parte dei polacchi con i tedeschi costretti a ripiegare all'interno degli edifici della stazione. Il vantaggio polacco svanì poco dopo quando le forze armate e i sabotatori locali dovettero inchinarsi di fronte alla superiorità tedesca.
Le forze polacche nei pressi di Chojnice resistettero comunque poco, indietreggiando inesorabilmente mentre la popolazione veniva catturata e sottomessa. Chojnice era presa; i tedeschi continuavano l'invasione.
Bibliografia:
"September 1939",www.polish-railways.com
"Battle of Chojnice (1939)",worldebookfair.org
"Battle of Chojnice",www.desertwar.net