Battaglie In Sintesi
1 settembre 1939
A cura di Francesco Zanetti
Georg-Hans Reinhardt nacque a Bautzen, in Sassonia, e partecipò alla prima guerra mondiale in un reparto di fanteria; dopo la sconfitta della Germania rimase nella Reichswehr ottenendo nel 1934 il grado di colonnello. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, con il grado di generalmajor, Reinhardt era al comando della 4. Panzerdivision, incarico che mantenne fino al 5 febbraio 1940, con cui partecipò con un ruolo di grande rilievo, alla campagna di Polonia. La sua divisione corazzata effettuò lo sfondamento più rapido e profondo tra tutti i reparti corazzati tedeschi fin dai primi giorni e marciò audacemente su Varsavia, raggiunta già il 6 settembre. Contrattaccata, la 4. Panzerdivision subì perdite e non poté conquistare di sorpresa la capitale polacca, ma Reinhardt diede una prima brillante dimostrazione delle tattiche rivoluzionarie della Guerra lampo e venne molto elogiato dall'Alto comando. Dopo la fine della campagna, venne quindi promosso generalleutnant e fu insignito della Croce di Cavaliere della Croce di Ferro. Durante la campagna di Francia comandò il XLI Corpo d'Armata motorizzato, guidando i suoi carri attraverso la foresta delle Ardenne fino al canale della Manica e, grazie a questo successo, fu promosso general der Panzertruppen il 1º giugno 1940. Dopo la resa della Francia il suo Corpo d'Armata avrebbe dovuto prendere parte all'Operazione Seelöwe, l'invasione dell'Inghilterra, essendo designato come prima forza di sbarco ma la sconfitta della Germania nella battaglia d'Inghilterra indusse Hitler a rinunciare all'invasione.
Il 22 giugno 1941, all'inizio dell'Operazione Barbarossa, il XLI Corpo d'Armata motorizzato fu inquadrato nel IV Gruppo Corazzato, comandato dal generale Erich Hoepner, sul fronte nord nel settore del Gruppo d'armate Nord, comandato dal feldmaresciallo Wilhelm Ritter von Leeb. Dopo qualche difficoltà iniziale causata dai violenti contrattacchi delle riserve meccanizzate sovietiche che vennero respinti dai panzer di Reinhardt dopo un'aspra lotta (battaglia di Reisenjai), il XLI Corpo motorizzato riuscì il 14 luglio a catturare intatti i due ponti sul fiume Luga, consolidandovi solide teste di ponte, ed aprendo la strada verso Leningrado. Nel momento in cui l'attacco stava per essere sferrato, Reinhardt ricevette ordine di fermarsi dall'Oberkommando des Heeres (OKH), obbedendo alla direttiva del Führer che richiedeva di tenere la città sotto assedio senza cercare di conquistarla con un attacco diretto. Durante la battaglia di Mosca Reinhardt sostituì il 5 ottobre il generale Hermann Hoth al comando della 3ª armata corazzata e, nonostante i successi ottenuti a Vjaz'ma e Kalinin, l'attacco alla capitale fallì a causa del freddo, del fango e del forte contrattacco sovietico e la grande unità corazzata fu costretta a mettersi in posizione difensiva evitando tuttavia lo sfondamento del fronte, ed in forza di questa azione il generale guadagnò le fronde di quercia in aggiunta alla sua croce di ferro. Dal 1942 egli rimase nel settore tra Vitebsk e Smolensk, arginando in quel periodo gli attacchi sovietici fino al giugno del 1944, quando la pressione dell'offensiva frantumò il Gruppo d'armate Centro. Reinhardt rimase sul fronte orientale ed il 16 agosto dello stesso anno fu nominato comandante del Gruppo d'armate Centro ma le forze tedesche erano ormai in rotta e l'avanzata sovietica inarrestabile, egli comandò la ritirata in Polonia e nella Prussia Orientale, entrando in contrasto anche con Hitler, ritirandosi dal servizio attivo nel gennaio del 1945. Nel giugno del 1945 Reinhardt fu arrestato dall'esercito degli Stati Uniti come criminale di guerra e processato, insieme ad altri 13 ufficiali, da un Tribunale militare americano a Norimberga; fu giudicato colpevole di omicidio e di maltrattamenti nei confronti dei prigionieri di guerra, deportazione e presa in ostaggio di civili nei paesi occupati e condannato a 15 anni di reclusione, venendo tuttavia rilasciato nel 1952. Morì a Tegernsee, in Baviera, nel 1963.
Secondo lo schema di mobilitazione polacco, il compito principale dell' Armata Lódz era di assicurare la connessione operativa tra l'Armata Cracovia, di stanza in Silesia e l'Armata Poznan, situata nella Wielkopolska, nella Polonia centrale. Il compito principale era quindi quello di guadagnare tempo per far si che l'operazione di collegamento tra le due armate si ultimasse. La Polish Volhynian Cavalry Brigade era situata a nord della città di Klobuck, a ridosso della ferrovia che portava a Katowice. Due reggimenti (i 19^ e il 21^ degli Ulani; così come il 4^ battaglione dell'84^ reggimento fanteria) erano trincerati nella foresta che circondava la città di Mokra. Ad est, il colonnello Julian Filipowicz aveva piazzato le brigate di riserva: il 12^ Ulani, il 2^ Reggimento fucilieri e il 21^ battaglione armato. Il compito principale della brigata era di creare un collegamento tra la 7^ divisione fanteria polacca, operativa a sud, e la 30^ divisione fanteria, a nord. Il terreno di battaglia scelto dal comandante polacco era ideale per la difesa in quanto presentava strade sterrate immerse in un paesaggio collinare in cui vi erano presenti numerosi sterrati, fossi e altri vari ostacoli. Tutto, in quel luogo, era concepito per creare il più grande disagio possibile per i tedeschi.
Alle 5 di mattina del 1 settembre, la 10^ Armata tedesca attraversò il confine polacco e diede inizio alla Seconda Guerra Mondiale. La 31^ divisione fanteria, assieme alla 1^ e 4^ Panzerdivision entravano nel settore operativo della Polish Volhynian Cavarly Brigade. Le unità tedesche erano divise in 3 gruppi di assalto separati. La 1^ Panzerdivision si dirigeva attraverso la città di Klobuck, difesa dalla 7^ divisione fanteria polacca, mentre la 4^ Panzer Divisione si era divisa in due colonne, a nord e a sud, nel tentativo di accerchiare la città di Mokra. Contemporaneamente la Luftwaffe cominciava un bombardamento a tappeto sulla città e sulle postazioni di difesa polacche. A fine giornata, sarebbero stati 15 i raid aerei tedeschi, portati a termine dagli Junkers JU 87 Stuka; il caccia-bombardiere più efficiente dell'intera Luftwaffe. Alle 6.30 della mattina le unità di ricognizione motorizzate della 4^ Panzerdivision stabilì un contatto con la 12^ compagnia e l'84^ Reggimento fanteria polacco, comando da Stanislaw Radajewicz; poco dopo si videro i mezzi blindati arrivare, supportati dalla fanteria, la quale usava i civili polacchi, prigionieri, come scudi umani. Dopo alcune raffiche da entrambe le parti i carrarmati tedeschi persero l'orientamento permettendo ai civili polacchi di scappare e riprendere le loro posizioni. Poco dopo i tedeschi contrattaccarono con forza ma erano prontamente respinti dalle armi pesanti polacche che distrussero due mezzi blindati e gettarono nel caos le primissime linee tedesche. In questo modo i polacchi colsero l'occasione e fecero prigionieri la maggior parte dei motociclisti. Poco dopo la 4^ divisione Panzer preprarò l'assalto al 21^ reggimento Ulani polacco. Dopo brevi scontri di artiglieria, e un raid aereo, i carrarmati tedeschi entrarono nel villaggio di Wilkowieck conquistandolo, dirigendosi direttamente verso il villaggio di Mokra. Nonostante il bombardamento degli Stuka continuasse incessantemente, le bombe non avevano ancora colpito le postazioni difensive polacche, che infatti si preparavano per fermare l'avanzata dei Panzer. Due di questi venirono distrutti dai fucili anti-tank Bofors 37mm polacchi, inducendo il resto della divisione ad indietreggiare a 400 metri di distanza. Conseguentemente altri due mezzi blindati tedeschi venirono distrutti, e la 4^ divisione Panzer si trovava costretta a ritirarsi. La fanteria tedesca, di conseguenza, si ritrovò indifesa in un campo aperto allo scoperto dalle postazioni polacche che non attesero a lanciare un assalto frontale che causò molte perdite e un alto numero di prigionieri tedeschi.
La posizione del 19^ reggimento Ulani fu attaccata alle 8.00 di mattina da un gruppo composto da Tank, mezzi blindati, motociclisti e fanti. I tedeschi si divisero in due colonne passando attraverso il villaggio di Rebielice Szlacheckie con l'intento di sbaragliare il 21^ reggimento fanteria polacco da nord. Tuttavia i tedeschi non erano a conoscenza della posizione del 19^ reggimento polacco che non tardò ad asserragliare l'invasore nel villaggio mentre il gruppo centrale fu colto da un agguato da parte dei polacchi vicino alla foresta. Il terzo gruppo stava avanzando lungo le posizioni polacche nella foresta, ignaro del fatto che i polacchi li stavano aspettando qualche centinaio di metri più avanti. Quando la fanteria polacca aprì il fuoco non ci fu niente da fare per i tedeschi che furono annientati senza che potessero organizzare una minima difesa. Tuttavia il versante settentrionale polacco era in pericolo, e i tedeschi avevano scoperto le sue posizioni. Per contrastare la minaccia, il Colonnello Filipowicz ordinò al 12^ reggimento Ulani, che fino ad allora era stato tenuto come riserva, di scendere in campo per aiutare il 19^ reggimento. La discesa in campo di forze fresche fu importante per sollevare il morale dei polacchi, che cominciavano ad accusare la stanchezza. Alle 10.00 di mattina i Tedeschi attaccarono le difese polacche a nord iniziando un violento combattimento che causò perdite da entrambe le parti. 15 minuti dopo la 4^ Panzerdivision replicava l'attacco, ma questa volta supportata da un pesante fuoco di artiglieri e coperta dal supporto aereo. L'assalto era stato pianificato per essere eseguito da tre diverse direzioni: 1) attraverso le posizioni del 19^ reggimento polacco a nord; 2) attraverso il villaggio di Mokra, con circa 100 carrarmati e mezzi blindati; 3) attraverso l'indebolito 4^ battaglione dell'84^ reggimento fanteria polacco. L'assalto da nord fu eseguito velocemente sotto la copertura aerea. L'avanzata era portata avanti da carrarmati di tipo Panzer I e Panzer II che riuscirono a crearsi un varco nella foresta e a passare attraverso la ferrovia, a nord del quartier generale polacco. Alle 10.30 il 4^ squadrone polacco veniva attaccato da dietro e spinto al di fuori della foresta. Il colonello Filipowicz ordinò al 19^ reggimento di ritirarsi sull'altro lato della ferrovia, ma la strada era già occupata dai tank tedeschi e l'unità polacca fu rapidamente circondata. La situazione stava volgendo per il peggio per il 19^ reggimento polacco, fino a quando non fece capolino il treno blindato No. 53, conosciuto col nome di Smialy, che arrivò nel momento in cui i tank tedeschi stavano attraversando la ferrovia. Il treno si fermo in tagliando a metà la colonna tedesca e aprì il fuoco con i cannoni da 75mm. La sua grande potenza, e la vicinanza con i carri causò gravi perdite tra i tedeschi che furono costretti ad abbandonare al zona in fretta. Il 19^ Reggimento, di conseguenza poté attraversare la ferrovia aiutato dal fuoco di copertura del treno blindato.
Nello stesso momento iniziò un attacco del 21^ reggimento tedesco nei pressi del villaggio di Mokra. Le difese polacche vennero spinte fuori dalla foresta, dando inizio alla vera battaglia per la difesa di Mokra. La divisione Panzer tedesca perse quattro tank grazie al fuoco di sbarramento del 2^ battaglione artiglieri polacco che sparava da dietro della linea della ferrovia. Il 4^ battaglione polacco però era in ritirata e, combattendo casa per casa, lasciava sempre più terreno ai tedeschi. Nonostante ciò, per la seconda volta, quel giorno, i polacchi furono salvati dal treno Smialy che aprì il fuoco da una distanza di circa 2,5km bersagliando i carrarmati tedeschi inducendoli a fermarsi. Il 21^ battaglione armato, comandato dal Maggiore Stanislaw Glinski, equipaggiato con i TKS (piccoli carrarmati, agili e leggeri) aveva il compito di contrattaccare nel villaggio assieme allo squadrone cavalieri capitanato dal capitano Jerzy Hollak. Con la visibilità ridotta dalle nuvole di fumo dovute ai bombardamenti, le unità polacche incapparono proprio nel mezzo della colonna di carrarmati tedeschi. Nonostante i TKS polacchi non potessero competere con i tank tedeschi, e sebbene la cavalleria fosse particolarmente vulnerabile al fuoco nemico, riuscirono ad uscirne incolumi grazie allo spaesamento dei soldati tedeschi che non si aspettavano una tale sorpresa e che quindi non ebbero il tempo di organizzare un attacco tra le loro fila. I tank tedeschi, ancora una volta, persero l'orientamento e furono costretti a ritirarsi in fretta dal villaggio per evitare pesanti perdite, lasciando il centro di Mokra di nuovo in mano polacca. Ancora una volta, inoltre, la fanteria fu lasciata sola di fronte al fuoco di difesa polacco che sfruttò la situazione per infliggere pesanti perdite tra le linee tedesche e per catturare un gran numero di soldati. Nello stesso momento, circa alle 10.00, furono attaccate le posizioni del 4^ battaglione dell'84^ reggimento fanteria polacco dalla fanteria motorizzata tedesca. Dopo gli scontri iniziali l' 11^ e la 12^ compagnia polacca si ritirò nella foresta. Il colonello Filipowicz ordinò un contrattacco . Anche la 10^ compagnia sferrò una carica contro il nemico, e insieme riuscirono a riprendere le posizioni perse solo una manciata di minuti prima. Alle 12.00 i combattimenti erano terminati con una vittoria dl 19^ reggimento fanteria polacco. Alle 12.15 circa, 100 carrarmati tedeschi tornarono all'assalto del villaggio di Mokra. L'assalto principale ruppe le linee del 4^ e del 21^ reggimento polacco, e i tank riuscirono a sfondare la linea di artiglieria polacca distruggendo due cannoni e irrompendo nella parte centrale del villaggio. Con le case incendiate e il paese in una nuvola di fumo, il 21^ reggimento polacco riuscì a ripiegare oltre la linea della ferrovia nascosti dal fumo. Il ritiro del 21^ reggimento permise ai tedeschi di attaccare direttamente il 12^ e il 2^ battaglione artiglieria, la quale subì numerose perdite a causa dell'equipaggiamento sbagliato che avevano a disposizione: i cannoni da 75mm infatti non erano l'arma più adatta per contrastare un avanzata di tank. Il resto dell'artiglieria fu coperto dal fumo e quindi si salvò. Quando un gruppo di carrarmati si avvicinò inconsapevolmente alla batteria polacca, questa aprì il fuoco e distrusse 13 tank in pochi minuti, permettendo quindi ai polacchi di mantenere le posizioni. Inoltre, il 12^ reggimento polacco, sotto il comando di Andrej Kuczek attaccò la colonna di Panzer da dietro, ovvero dalla foresta a nordovest che era appena stata ripresa. I tedeschi furono dunque costretti a ritirarsi a causa di pesanti perdite e mancanza di munizioni. Alle 15.00 i tedeschi ripeterono per l'ennesima volta l'assalto frontale con un pesante fuoco di artiglieria, e col vantaggio della copertura aerea, ai danni del 2^ squadrone del 12^ reggimento polacco comandato da Stanislaw Raczkowski nel centro del paese. Contemporaneamente venivano sferrati due attacchi ai fianchi. I carri armati riuscirono a sfondare di nuovo e ad entrare nel villaggio. Il colonello Filipowicz non aveva ulteriori riserve da schierare , e i tank tedeschi stavano avvicinandosi pericolosamente alla linea della ferrovia, mentre la cavalleria polacca veniva respinta subendo pesanti perdite. A causa del fumo presente nella zona la battaglia si ruppe, frazionandosi nelle foreste, nel paese e lungo le rotaie. Tutte le batterie, a parte una del 2^ battaglione si ritirarono dalla battaglia rendendo difficoltosa la situazione del 12^ reggimento polacco. Il 2^ reggimento fucilieri polacco, l'unica unità ancora intatta e in contatto col comando della brigata fu comandato di attaccare a tutti i costi e di rinforzare il 12^ reggimento e di colmare il divario con l'84^ reggimento a sud. Questa manovra aiutò l'esercito polacco, ma solo per poco. Il colonello Filipowicz ordinò che i TKS attaccassero i panzer all'interno del villaggio. In effetti, nonostante non fossero equipaggiati per fermare l'avanzata dei tank tedeschi, riuscirono a creare la confusione necessaria per bloccarli, per un momento. Dopo aver perso un TKS, i polacchi si ritirarono, tuttavia riuscirono a guadagnare tempo per permettere l'arrivo dei treni blindati che avrebbero fornito copertura. A nord, nei pressi del 19^ reggimento i tank riuscirono a sfondare e cominciarono ad attraversare la ferrovia nei pressi di Izbiska. Mentre i carri tedeschi attraversavano la ferrovia, entrambi i treni blindati arrivarono e aprirono il fuoco da dietro provocando una ritirata dei carri tedeschi. Nel sud la fanteria polacca fu respinta ancora una volta più in profondità nella foresta, tuttavia la restò unita. Alle 17.00 di quel giorno la battaglia era finita.
La 4^ Panzerdivision fu costretta a tornare nelle sue posizioni iniziali a Opatów e a Wilkowiecko. Tuttavia, dopo aver appreso che la 1^ Panzerdivision tedesca era riuscita a prendere Klobuck, le forze polacche furono costrette a ritirarsi durante la notte a sud-est, nel villaggio di Lobodno, situato a nord-est di Klobuck; e poi sulla seconda linea di difesa, 12 km ad est.
Bibliografia:
"The battle of Mokra - Cavalry Brig. vs Panzer Div.",http://archive.worldhistoria.com/
"Battle of Mokra",http://en.wikipedia.org/
"Poland 1939: The Birth of Blitzkrieg", Steve Zaloga, Praeger, Westport, CT, 2004.