L'Unione doganale tra gli stati della Confederazione tedesca (Zollverein), promossa nel 1834 dalla Prussia, aveva favorito lo sviluppo economico di tutta l'area della Confederazione. I risultati più spettacolari si ebbero però a partire dagli anni 50 del XIX secolo, quando l'effetto trainante dei settori siderurgico e meccanico cominciò a ridurre in modo vistoso il divario che divideva l'economia tedesca da quella della Francia e anche da quella della Gran Bretagna. L'industria siderurgica, in particolare, crebbe ad un tasso medio del 10 per cento annuo lungo tutto il ventennio 1850-70. Una crescita così imponente necessitava di notevoli risorse da destinare agli investimenti, di imprese di grandi dimensioni e di una stretta simbiosi con il sistema finanziario, oltre che di una committenza pubblica attenta all'impiego dei prodotti dell'industria pesante. D'altra parte, per colmare il divario con la Gran Bretagna, non si poteva certo partire, come era avvenuto agli albori della rivoluzione industriale, dal settore tessile, a basso tenore di investimenti iniziali: occorreva iniziare subito dai settori più avanzati e più moderni dell'industria.
Mancava però ancora lo stato unitario. E qui entrò nuovamente in gioco il grande scenario della politica internazionale. Nel 1861, quando Guglielmo I salì sul trono di Prussia, la Russia era parzialmente paralizzata dalla pace di Parigi e l'Austria era indebolita dalla guerra d'indipendenza italiana. Nel 1862 Bismarck venne nominato cancelliere di uno stato in cui, grazie anche al sistema elettorale, l'aristocrazia terriera degli junker aveva il sopravvento. Il modello cesaristico, indirettamente suggerito da Napoleone III, in questo caso poté funzionare e il processo fu estremamente rapido. Era cioè chiaro che si poteva erodere quel che restava dell'ordine del 1815 molto meglio da posizioni conservataci che da posizioni rivoluzionarie. E così proprio Bismarck fece ciò che il 1848 non aveva fatto, ma lo fece realizzando solo il programma unitario e nazionale del '48, e non quello democratico e repubblicano. Sul piano sociale, riuscì anche a ottenere la complicità del movimento operaio di Ferdinand Lassalle, arrivando a concedere addirittura il suffragio universale, peraltro difficilmente utilizzabile dalle forze popolari con un sistema elettorale come quello tedesco.
La guerra dei Ducati contro la Danimarca (1864), pur condotta insieme all'Austria, acuì in realtà il contrasto con l'impero asburgico, al cui indebolimento erano interessate anche la Francia e la Russia, rivale dell'Austria nella questione d'Oriente. Posta del conflitto di interessi tra impero asburgico e Prussia era l'egemonia sui Tedeschi. Nel 1866 la guerra austro-prussiana, prima grande guerra di movimento tedesca, con la battaglia di Sadowa sancì il trionfo della Prussia. L'Austria, sul piano territoriale, perse solo il Veneto a vantaggio dell'Italia, alleata dei Prussiani e in realtà sconfitta sul campo dagli asburgici, ma sul piano politico-diplomatico perse per sempre ogni influenza nell'Europa centro-settentrionale. Le restava l'Europa centro-meridionale e quindi si profilava nel suo avvenire l'accentuarsi della rivalità con la Russia. Il sistema del 1815 si avviava ormai al suo definitivo sfacelo. Nel 1867, mentre sorgeva la Confederazione tedesca nel Nord, avveniva la realistica metamorfosi dell'impero d'Austria in impero austro-ungarico, entità politica plurinazionale e non tedesca.
L'ultimo ostacolo sulla strada di Bismarck era ora la Francia, che aveva sottovalutato la Prussia, pensando anzi di utilizzarla in funzione antiaustriaca. La guerra franco-prussiana del 1870 portò alla vittoria della Prussia, alla proclamazione dell'impero tedesco (Kaiserreich) e all'umiliazione della Francia, che perse con Napoleone III, oltre al sogno dell'egemonia sul continente, anche quell'Alsazia quella Lorena che il Congresso di Vienna non aveva osato sottrarre alla Francia sconfitta di Napoleone I. La Francia era nuovamente diventata repubblica, ma non nascondeva peraltro i propositi di rivincita contro il Reich tedesco: nonostante l'abilità diplomatica di Bismarck, erano poste le premesse per altri conflitti in Europa.
Battaglie
16 - 18 agosto 1870
Le incapacità tattiche del generale Bazaine costano alla Francia un altro colpo ferale nella guerra contro i prussiani. Frapponendosi tra l'armata del Bazaine stesso e Parigi, il Moltke limitò la libertà di movimento delle truppe francesi, fattore che si rivelerà decisivo nel corso dell'intera guerra franco-prussiana.
11 gennaio 1871
La battaglia di Le Mans fu combattuta tra l'11 e il 12 gennaio del 1871 tra la II armata di Federico Carlo di Prussia e l'armata francese di Alfred Chanzy. Il successo teutonico segnò una delle ultime fasi della guerra franco-prussiana del 1870-1871.
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