Un rapido sguardo complessivo al continente afro-asiatico fra X e XIV secolo evidenzia, rispetto ai secoli VII-IX, alcuni significativi elementi di continuità, sia pure in un quadro di mutamenti piuttosto vistosi. Uno di tali elementi è costituito dalla consistenza dei domini islamici: così vasti che soltanto l'impero mongolo nel XIII secolo potrà superarne l'estensione. Questo mondo, dopo aver conosciuto secoli di notevole stabilità territoriale e di grande fermento culturale, si avviò dopo il Mille verso un periodo di grande mobilità, caratterizzato dal contatto con i Turchi e con le popolazioni mongole dell'Asia centrale, dall'espansione in India e nell'Africa Nera, mentre si faceva sempre più serrato il confronto politico-militare e commerciale con l'Occidente che aveva ripreso il controllo del Mediterraneo.
Al centro di tali sviluppi si posero fatti di decisiva importanza, come la marginalizzazione del ruolo politico-culturale e militare degli Arabi, sempre più ridotti a semplici testimoni dei processi storici che mutavano il volto del mondo afro-asiatico, e la contestazione del loro monopolio della religione, della cultura e della lingua dell'Islam. Caratteristica fondamentale del mondo musulmano, rispetto alla grande stagione della sua prima espansione e alla struttura centralizzata dell'impero abbaside, fu, a partire dal IX secolo la mancanza di coesione politica. La società musulmana infatti non trovò i mezzi adeguati alla conciliazione fra le diversità al suo interno. Gli assetti politici del mondo asiatico furono scardinati e ricomposti nel XIII secolo dalle conquiste di un mosaico di popoli nomadi provenienti dalle steppe della Mongolia. Al comando di Gengis Khan, uno dei maggiori conquistatori della storia, essi costruirono in circa vent'anni un impero che andava da Pechino alle rive del Volga e che si estese ulteriormente con le imprese dei suoi discendenti fino a mettere in serio pericolo gli stessi paesi dell'Europa centrale.
Questa immensa dominazione non sopravvisse però per molto tempo alla morte del suo fondatore. Nel 1259 essa si suddivise in quattro imperi non legati fra loro da forme di coordinamento politico e amministrativo: l'impero del Gran-Khan (Cina), quello di Chagatai (Turkestan), quello degli Ilkhan (Persia) e, infine, quello di Qipciaq o dell'Orda d'Oro (grandi pianure della Russia meridionale). La loro forza si basava essenzialmente sull'esercito. Fu appunto l'esercito a garantire quella stabile pace che consentì la riapertura della via della seta attraverso il nord dell'Asia Minore e della Persia: un asse commerciale che tuttavia aveva probabilmente minore importanza di quello che passava attraverso il mar Rosso e l'oceano Indiano.
La «pace mongola», che non deve essere tuttavia sopravvalutata, aprì a tutti, cristiani e musulmani, nuovi itinerari, come quelli seguiti dal veneziano Marco Polo.
Battaglie
9 aprile 1241
Nota anche come Battaglia di Legnica o Battaglia di Wahlstatt, fu uno scontro con l'obiettivo di bloccare l'inesorabile avanzata dell'Orda Mongola. Malgrado la vittoria dei tartari, questo fu il luogo più avanzato nel continente europeo che riuscirono a raggiungere, poi, la destabilizzazione politica dell'impero mongolo portò alla ritirata dell'orda.
3 settembre 1260
La vittoria dei Mamelucchi pose fine alla minaccia di una supremazia mongola in Medio Oriente.
1268-1273
La vittoria dei Mongoli infranse il principale caposaldo difensivo della dinastia meridionale Song, portando alla fondazione della dinastia Yuan.
novembre 1274 e giugno-agosto 1281
La distruzione delle flotte mongole assicurò al Giappone l'indipendenza, anche se provocò nel governo militare giapponese una lotta di potere che portò alla supremazia delle forze armate sull'imperatore.
2 dicembre 1510
La battaglia si è conclusa con una vittoria decisiva per la dinastia safavide che pose fine all'invasione uzbeka di Khorasan. La dinastia Safavide riguadagnò così il controllo del Khorasan (regione compresa tra il nord-est dell'attuale Iran, regioni meridionali dell'odierno Turkmenistan e Afghanistan nord-occidentale).
21 aprile 1526
La vittoria di Babur portò alla fondazione in India della dinastia Moghul, che durò fino al XVIII secolo, quando venne sostituita dal governo coloniale britannico.
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