Ars Bellica

LA GRANDE ONDATA DI GUERRE

Nella prima metà del Seicento l'intreccio di sconvolgimenti politici, turbolenze sociali, conflitti religiosi, variamente localizzati ma concentrati in un delimitato arco cronologico, parve giustificare pienamente l'opinione dei contemporanei che credettero di vivere in un «secolo di ferro». La simultaneità delle crisi, tra gli stati e all'interno degli stati, fu sottolineata dalla depressione economica e dalla contrazione demografica che in modi diversi attraversarono la società europea. Su questo sfondo esplosero gravi conflitti istituzionali, quali le rivolte contadine, urbane e aristocratiche in Francia, le insurrezioni cosacche in Russia, le ribellioni autonomistiche della Catalogna, del Portogallo, di Napoli, dell'Irlanda e della Scozia, la rivoluzione politica del Parlamento inglese e infine la sanguinosa guerra dei Trent'anni che coinvolse quasi tutto il continente. I decenni cruciali furono quelli compresi tra il 1618 (inizio della guerra dei Trent'anni) e il 1661 (presa di potere in Francia da parte di Luigi XIV). Tale periodizzazione trova conferma nell'analisi economica che ha evidenziato come, a partire dalla congiuntura negativa del 1619-22, per molte aree dell'Europa si interrompesse il lungo ciclo dello sviluppo cinquecentesco. Un indicatore sensibile è offerto dal movimento dei prezzi che segnala per quegli anni il rallentamento dell'inflazione seguito da un ciclo deflazionistico. La diminuzione dei prezzi non è correlabile alle importazioni di metalli preziosi dall'America, le cui quote si mantengono a un livello eccellente, ma piuttosto ad un insieme di fattori che rinviano a una fase di peggioramento climatico, alla caduta demografica, agli scontri militari e alle lotte politiche che investono gli stati.
La crisi economica rafforzò quella riclassificazione delle aree produttive che era emersa alla fine de Cinquecento. Ne uscì infatti penalizzata l'Europa mediterranea e avvantaggiata l'Europa atlantica centro di quell'economia-mondo imperniata sul capitalismo anglo-olandese di cui ha parlato lo storico Fernand Braudel. Per le aree subordinate e più deboli, come quella italiana, la crisi del Seicento comportò un generale rafforzamento degli elementi tradizionali legati alla feudalità dei rapporti sociali, anche se non devono essere trascurati nuovi dinamismi riscontrabili nei processi di riconversione produttiva (lo spostamento delle manifatture della lana e della seta dalle città alle campagne, per esempio, o la commercializzazione del feudo ad opera delle monarchie bisognose di forti entrate). Le grandi epidemie di peste del Seicento, che interessarono principalmente l'Italia e la Germania, associate alla mortalità provocata dalle guerre, causarono vuoti di popolazione tali da richiedere oltre cinquanta anni per essere ripianati. Nelle regioni tedesche più colpite dalla drammatica sequenza guerra-epidemie-carestie, la popolazione si depauperò di oltre i due terzi. A est dell'Elba, nelle campagne abbandonate dai contadini o spopolate dalle malattie, i signori feudali acquisirono vasti territori nei quali scomparve per sempre la piccola proprietà e tornò ad affermarsi la servitù della gleba.

Battaglie

Poltava

La battaglia di Poltava

8 luglio 1709

Lo zar Pietro I Il Grande sconfigge le truppe di Carlo XII segnando il declino della potenza svedese.

Piana di Abraham

La battaglia della Piana di Abraham

13 settembre 1759

La battaglia della piana di Abraham, fu l'evento bellico cruciale nel teatro nord-americano della Guerra dei sette anni. Iniziata già il 12 settembre 1759, la battaglia si svolse tra l'esercito e la marina britannica, e l'esercito francese, su un altopiano appena fuori le mura della città di Québec. Anche se la battaglia vide coinvolti meno di 10.000 uomini da entrambe le parti, si dimostrò tuttavia un momento decisivo nel conflitto che opponeva la Francia e la Gran Bretagna per il destino della Nuova Francia, conflitto che influenzò la successiva creazione del Canada.

Meissen

La battaglia di Meissen

4 dicembre 1759

Il confronto tra austriaci e prussiani nei pressi del fiume Elba, porta il regno di Federico II ad un passo dalla definitiva sconfitta nella guerra dei Sette Anni.

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