Nella sua plurimillenaria storia, l'Egitto, non ha conosciuto solo vicende legate a fattori economici, commerciali o scientifico-culturali, ma anche eventi bellici di rilevante importanza. Nell'antico Egitto infatti, l'esercito ricoprì un ruolo rilevante nella struttura della società, pur non essendo quella egizia una cultura fortemente militarista. Dalla fase che potremmo definire feudale dell'Antico Regno, in cui i combattenti venivano forniti dai governanti locali, e la cui fedeltà ed affidabilità dipendevano direttamente dall'effettivo controllo che il re aveva dello stato, l'esercito egizio si trasformò fino ad avere nuove figure, come il militare di carriera (ufficiale) ed il mercenario (sempre non egizio). Il militare di carriera era un funzionario che risiedeva nelle città e che riceveva come soldo per il suo incarico l'usufrutto di un appezzamento di terra e schiavi per coltivarlo. L'incarico fu spesso ereditario. I mercenari furono elementi di popoli confinanti: palestinesi, nubiani, libici talvolta prigionieri di guerra che spesso vennero insediati in particolari territori, colonie militari e fortezze, insieme alle loro famiglie. L'elemento mercenario sarà di lì in poi caratteristica fissa degli antichi eserciti egizi; anzi, durante il Tardo Periodo i mercenari, questa volta greci, costituiranno l'ossatura dell'esercito egizio. L'esercito dei faraoni quindi, se in un primo momento si adeguava alle caratteristiche degli eserciti confinanti, come, ad esempio, con l'utilizzo del carro da guerra come le vicine popolazioni mesopotamiche, nel corso dei secoli andò snaturandosi e componendosi di elementi esterni alla propria società, i mercenari, i quali, nonostante le oggettive qualità sul campo da battaglia, non furono sufficienti per proteggere l'indipendenza dell'antico Egitto da eserciti con tutt'altri canoni organizzativi. L'arrivo dell'esercito persiano, e la relativa conquista della terra dei faraoni, ne sarà la più evidente conferma.
Battaglie
15 maggio 1479 a.C.
Ripristinando la dominazione egiziana in Palestina, Thutmosi diede inizio a un periodo in cui l'impero egiziano raggiunse la sua massima estensione. Rimasta particolarmente impressa anche nella storia del popolo d'Israele, il termine ebraico per Megiddo è Armageddon, luogo descritto nell'Apocalisse come teatro della battaglia finale tra le forze del bene e del male. Ed ecco annunciata una delle grandi ironie della storia: la storia militare che vede il suo inizio e la sua fine nello stesso luogo.
XIII Sec. a.C. (1284 circa); Kadesh (Libano)
Egiziani ed Ittiti si affrontano in quella che è la prima battaglia nella storia umana di cui ci siano sufficienti testimonianze per una ricostruzione.
Condottieri: Ramses, faraone egizio; Muwatalli, re degli Ittiti.
Forze in campo: Egiziani, 30.000 fanti e 2.500 carri da guerra; Ittiti, 40.000 fanti e 3.700 carri da guerra.
Vincitori: esito incerto, viene stipulato un trattato di pace.
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