Battaglie In Sintesi
23 Gennaio 1795
Ammiraglio olandese, nato a Kampen nel 1750, morto a Parigi il 2 giugno 1812. Entrato giovanissimo in marina, si distinse presto per volontà, coraggio e intelligenza; aveva già raggiunto il grado di tenente quando scoppiò nel suo paese la rivoluzione (1787) ed egli, chi apparteneva al partito dei "patrioti", fu costretto a riparare in Francia. Qui dedicò ogni sua energia alla causa della rivoluzione francese, prese parte alle campagne del 1792 e del 1793, e fu nominato, per i suoi eccezionali meriti, brigadiere generale. Ritornò in Olanda nel 1795, allorché le armate francesi si volsero verso quelle terre; fu incaricato della riorganizzazione della marina militare olandese e, nel 1796, fu nominato viceammiraglio e comandante in capo della flotta. Un anno appresso, l'11 ottobre 1797, il Winter, che pur riteneva inopportuno uno scontro in forze, dovette affrontare a Camperdown la flotta inglese comandata dall'ammiraglio A. Duncan. La battaglia durò a lungo, e fu combattuta con accanimento da ambe le parti: ma le forze inglesi, superiori in potenza, finirono col prevalere; 11 navi olandesi su sedici furono catturate dagli Inglesi; lo stesso Winter fu fatto prigioniero. Rimase in Inghilterra un paio di mesi, e quindi fu liberato. Giudicato da una corte marziale, fu assolto, e la corte stessa dichiarò che egli aveva tenuto alto l'onore della bandiera olandese. Ambasciatore d'Olanda a Parigi dal 1798 al 1802, Winter fu poi ancora una volta designato a comandare l'armata. La sua opera in Mediterraneo contro i pirati e nei negoziati della pace col governo tripolino fu degna di lode. Fu confidente di Luigi Bonaparte, quando questi regnò in Olanda, e di Napoleone: il primo lo creò conte di . Huessen e gli affidò il comando delle forze di terra e di mare; il secondo gli concesse la gran croce della Legion d'onore, lo nominò ispettore delle coste del nord, e nel 1811 lo mise a capo della flotta di Texel. Poco dopo Winter si ammalò e, ritornato a Parigi, morì dopo breve malattia. Ebbe splendidi funerali e fu sepolto nel Panthéon.
Den Helder si trova sulla punta della penisola dell'Olanda Settentrionale, a sud dell'isola di Texel, in un'insenatura di quella che allora era la baia di Zuiderzee. Lo Zuiderzee è stato chiuso, e parzialmente prosciugato nel XX secolo, e ciò che ne rimane ora forma un bacino d'acqua dolce. Nell'autunno del 1794, durante la Guerra della Prima Coalizione (nelle Guerre Rivoluzionarie Francesi), il generale Jean-Charles Pichegru comandò le forze francesi durante la conquista della Repubblica olandese. I francesi entrarono ad Amsterdam il 19 gennaio 1795 per rimanervi durante tutto l'inverno. Ben informato, il generale scoprì che una flotta olandese era ancorata a Den Helder, a circa ottanta chilometri a nord di Amsterdam. L'inverno 1794-1795 fu eccezionalmente freddo, causando il congelamento dello Zuiderzee. Per questo Pichegru ordinò al generale di brigata Jan Willem de Winter di guidare uno squadrone dell'8° Ussari. De Winter aveva prestato servizio con i francesi sin dal 1787 e in seguito avrebbe comandato la flotta olandese nella disastrosa battaglia di Camperdown.
Il generale de Winter arrivò a Den Helder con le sue truppe nella notte del 23 gennaio 1795. La flotta olandese era lì come previsto, intrappolata dal ghiaccio. Ogni ussaro portava sul suo cavallo un fante del 15° reggimento di fanteria di prima linea. Dopo un attento avvicinamento, volta ad evitare di svegliare i marinai olandesi (gli ussari avevano ricoperto di stoffa gli zoccoli dei cavalli), il tenente colonnello Louis Joseph Lahure lanciò l'assalto. Il ghiaccio era sufficientemente spesso e gli ussari così come i fanti che trasportavano furono in grado di salire a bordo delle navi olandesi. I francesi catturarono l'ammiraglio olandese e gli equipaggi delle navi; nessuna delle due parti ha subito vittime.
Con la cattura di 14 navi da guerra, 850 cannoni e diverse navi mercantili, la conquista francese dei Paesi Bassi terminò. È una delle poche volte nella storia militare in cui un unità di cavalleria riuscì a catturare una flotta; l'attacco di cavalleria di José Antonio Páez attraverso il fiume Apure nel 1818 è uno degli altri esempi in merito. Le navi, fregate e corvette ricevettero i nuovi equipaggi francesi nel febbraio 1795. Al termine del conflitto, la Francia restituì tutti i suoi vascelli alla Repubblica Batava (repubblica olandese esistita tra il 1795 e il 1806, la prima creata dai francesi a propria immagine all'estero) in base al Trattato dell'Aia; oltre ad un'indennità di 100 milioni di fiorini.