Ars Bellica

Mappe

Gli imperi mongoli dal XIII al XV secolo

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La cartina indica l'espansione del grande impero mongolo dei Gengiskhanidi, dalla fondazione della dinastia (1196) alla restaurazione dell'Impero cinese dei Ming. Il colore scuro indica l'espansione mongola alla morte di Gengis Khan (1227), il colore chiaro il limite massimo raggiunto dalla "Tartaria" in Oriente e in Occidente. Le frecce indicano le scorrerie estreme: in Europa a Liegnitz e a Buda nel 1241, sino alle regioni adriatiche della penisola balcanica; in Asia i due falliti tentativi di invasione del Giappone, nel 1274 e nel 1281. La città di Hang-chow, sul Mar Cinese, è quella descritta con stupita meraviglia da Marco Polo in un capitolo del Milione. Il territorio limitato dalla linea rossa indica la massima estensione dell'ultimo impero fondato dai nomadi (i Timuridi di Timur Lang) nella storia dell'Asia: l'ultima di quelle tempeste di cui per millenni l'Europa aveva subìto i contraccolpi. Le frecce indicano le scorrerie estreme a cui giunsero le "orde" di Timur Lang (Tamerlano), sino alle città di Delhi (1389) e di Smirne (1402).

L'Italia e l'Adriatico alla fine del Medioevo (1492)

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Ai cinque Stati firmatari della pace di Lodi (il Regno di Napoli, lo Stato della Chiesa, la Repubblica di Firenze, la Repubblica di Venezia, il Ducato degli Sforza a Milano) si aggiungono i vari Stati di minore importanza, tra i quali il Ducato di Savoia (1), ancora gravitante al di là delle Alpi (capitale a Chambéry), il Marchesato di Saluzzo (2), il Marchesato del Monferrato (3), il Marchesato di Mantova (4), il Ducato degli Estensi (5) (Ferrara, Modena, Reggio), la Repubblica di Lucca (6), la Repubblica di Siena (7), la Signoria degli Appiani a Piombino (8), con l'Isola d'Elba. Benevento ancora dipende (e ne dipenderà sino all'unità d'Italia) dalla Chiesa. Da Venezia, oltre ai territori di terraferma e a gran parte dell'Istria (ma non Trieste), dipendono parte della Dalmazia, le Isole Ionie e (fuori della carta) Creta e Cipro. Le due isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna, sono ormai estranee alla penisola e governate da funzionari e viceré del Regno d'Aragona. Ai confini del Ducato di Milano e del Ducato dei Savoia, hanno raggiunto l'autonomia dagli Asburgo sin dalla fine del secolo XIV otto cantoni, tra i quali Berna, Lucerna e Zurigo, destinati a dar vita alla Confederazione Svizzera. Il Vescovato di Trento è un feudo del S.R.I. Sulle coste dell'Adriatico si affaccia il Regno d'Ungheria, destinato ad essere assorbito quasi per intero, nel corso del Cinquecento, dai Turchi Ottomani, i quali hanno travolto, nel 1453, i resti dell'Impero bizantino. Nel 1526 a Mohàcs gli Ottomani piegheranno anche gli Ungheresi, ciò che permetterà loro di giungere per la prima volta, nel 1529, sotto le mura di Vienna. Lungo le coste dell'Adriatico i piccoli organismi del Vladiccato del Montenegro (9) e della Repubblica di Ragusa (10) sopravviveranno autonomi sino all'Ottocento.

L'età delle grandi scoperte e la formazione dei primi imperi coloniali

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La cartina indica l'ultimo dei grandi viaggi in Asia attraverso le vie medioevali (il viaggio del veneziano Niccolò dei Conti, dal 1419 al 1444) e i grandi viaggi di scoperta lungo le nuove rotte marittime a cavallo del Cinquecento. Le rotte sono indicate nella fascia di colore dei quattro Stati protagonisti, il Portogallo (B. Diaz 1487, V. da Gama 1498, P. A. Cabral 1500, A. Vespucci 1501), la Spagna (C. Colombo 1492, A. Vespucci 1497, F. Magellano 1519-22), l'Inghilterra (G. Caboto 1498, S. Caboto 1508), la Francia (J. Cartier 1534). Lungo le coste sono indicati gli insediamenti coloniali sino al 1580, distinti con lo stesso colore dello Stato d'origine. E' indicata anche la raya, cioè la linea ideale di separazione tra i possessi spagnoli e quelli portoghesi, stabilita col trattato di Tordesillas (1494).

Le religioni e l'Europa intorno al 1560

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La cartina rispecchia la situazione dopo la pacificazione di Augusta. Oltre alle quattro confessioni religiose dell'Europa occidentale (cattolici, luterani, calvinisti, anglicani) sono indicati i greco-ortodossi, separatisi dalla Chiesa cattolica sin dal 1054, e i musulmani dell'Impero Ottomano. I brevi tratti verticali indicano le minoranze (ad esempio, i calvinisti nella Francia cattolica). Le principali università luterane sono sottolineate in nero. Sono indicati con un cerchietto maggiore i principali centri di diffusione delle varie confessioni. Sono inoltre indicate, in Germania, la città di Augusta e il castello di Wartburg. La cartina permette anche di individuare le condizioni politiche dell'Europa dopo la pace di Cateau-Cambrésis. I domini di Filippo di Spagna si estendono dalla penisola iberica ai Paesi Bassi all'Italia, nei territori indicati con il numero 1. A Ferdinando d'Asburgo, oltre ai domini ereditari d'Austria e ai resti del Regno d'Ungheria (2), è stato riconosciuto il titolo di Sacro Romano Imperatore. La Scozia (3) è ancora un regno indipendente. La Danimarca è unita in un unico regno con la Norvegia dal 1397. La Svezia si è distaccata dall'Unione. Nell'Europa orientale, oltre al Regno di Polonia e al Granducato di Lituania, sono indicate le terre cristianizzate dall'Ordine Teutonico. La Riforma ha portato allo scioglimento dell'Ordine e alla costituzione di alcuni ducati laici (4), tra i quali quello di Prussia. Più ad oriente, dopo il riflusso dei Gengiskhanidi, si estende il Principato di Moscovia, il cui sovrano, nel 1547, ha assunto il titolo di zar. Sopravvivono, nelle regioni russe, alcuni khanati fondati dai Mongoli (ad esempio il Khanato di Crimea, fuori carta). L'Impero Ottomano si è ormai esteso oltre i limiti della penisola balcanica. Solo alcune terre e isole dell'Adriatico e dell'Egeo (Creta) sopravvivono in mano a Venezia (5) o sono principati autonomi (Montenegro, Ragusa). In Italia la Repubblica di Siena è stata assorbita dal Granducato mediceo (6). Ai cantoni della Confederazione Svizzera (7) è stata riconosciuta la piena autonomia dagli Asburgo.