Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Adramyttium

19 Marzo 1205

Gli avversari

Costantino XI Lascaris (Costantinopoli, 1170 - Nicea, 19 marzo 1205)

Mentre Costantinopoli era sotto l'assedio crociato del 1204, Alessio V Ducas, rendendosi conto che non era più possibile salvare la città, salpò per la Tracia il 12 aprile, dove era intenzionato a preparare una controffensiva. Non tutti i sudditi però credevano nella sua impresa, e dopo la sua partenza molti nobili vollero che Costantino XI Lascaris fosse eletto loro Imperatore. Lo stesso patriarca Giovanni X di Costantinopoli era d'accordo per l'incoronazione, che venne effettuata il giorno stesso, in Santa Sofia.
Quando cadde Costantinopoli Costantino si imbarcò per l'Asia minore, verso una piccola provincia che era rimasta bizantina; in quel luogo avrebbe fondato il provvisorio Impero di Nicea, elevando Nicea a sua capitale. Costantino, però, morì in brevissimo tempo, stroncato da una malattia, non riuscendo nemmeno a far coniare delle monete sotto il suo Impero e per questo il suo numero di progressione dinastica non viene riconosciuto dalla maggioranza degli storici, che riconoscono infatti il titolo di Costantino XI a Costantino XI Paleologo, anche se una minoranza di storici lo attribuisce a Lascaris, identificando Costantino XII nella persona di Costantino XI Paleologo. Gli succedette il fratello Teodoro I di Bisanzio.


Enrico di Hainaut, Imperatore Latino di Costantinopoli (Valenciennes 1174 - Tessalonica 11 giugno 1216)

Secondo figlio di Baldovino di Hainaut e Margherita di Fiandra, nacque a Valenciennes verso il 1174. Partecipò con il fratello Baldovino alla quarta crociata e nel 1205 gli succedette sul trono di Costantinopoli. Prode guerriero e abile diplomatico, arrestò l'invasione bulgara. Si volse poi contro il rivale di Nicea, Teodoro I Lascaris, che fu obbligato a firmare con lui una tregua nel 1216. Combatteva contro i ribelli dell'Epiro quando morì avvelenato dalla seconda moglie, una principessa bulgara, l'11 giugno 1216 a Tessalonica.

La genesi

Con la presa di Costantinopoli del 1204 da parte delle forze componenti la quarta Crociata e della Repubblica di Venezia, l'Impero Bizantino subì un colpo ferale dal quale non sarà mai più in grado di tornare indietro. Ma non solo. La spartizione di alcuni degli ex territori imperiali alla Serenissima (Peloponneso) e lo stabilimento dell'Impero latino, crearono un vuoto istituzionale gravissimo in regioni già fortemente esposte a pressioni politiche e militari di vario genere. Infatti l'incoronazione del 1204, in Hagia Sophia, di Baldovino di Fiandra quale imperatore d'Oriente portò non solo alla "obbligata" proclamazione di Teodoro Lascaris quale Imperatore Bizantino a Nicaea nel 1205 ma anche ad uno spostamento del baricentro bizantino ad oriente e ad un ulteriore divisione del mondo cristiano, dando alle residue forze imperiali un nuovo potente nemico da cui guardarsi bene. Ma mentre Nicaea divenne ufficialmente il centro nuovo politico dei greci, Enrico di Fiandra, fratello di Baldovino, nel 1205 gli succedette sul trono di Costantinopoli venne incoraggiato sia dagli armeni ma anche dalla sua indole guerriera a fare un tentativo per espandere il proprio regno e puntare sulla città di Adramyttium. Dopo avere lasciato una guarnigione nella città di Abido Enrico marciò con la sua armata per due giorni prima di accamparsi di fronte ad Adramyttium stessa. La città si arrese presto, ed Enrico procedette occuparla, usandola come base per attaccare più a fondo i residui territori bizantini. In considerazione di questo sviluppo, Teodoro Lascaris raccolse, come meglio poteva, delle forze per contrastare nuovamente le forze latine, dando il comando di questo grande esercito a suo fratello, Costantino Lascaris (divenuto brevemente imperatore dopo la cattura della capitale) che fu immediatamente inviato ad Adramyttium. Enrico di Fiandra aveva ricevuto la notizia da informatori armeni che una grande forza Bizantina stava marciando contro di lui, così, preparò le sue limitate forze al meglio per affrontare il nemico.

La battaglia

Il 19 marzo 1205, Costantino Lascaris ed il suo esercito apparvero di fronte alle mura della città. Enrico, rifiutando di rimanere intrappolato dietro ai bastioni di Adramyttium, aprì i cancelli e cavalcò fuori con la sua cavalleria pesante. I due schieramenti iniziarono così un aspro combattimento corpo a corpo, con la vittoria che alla fine arrise alle armi dei Franchi che uccisero o catturarono buona parte delle forze dell'esercito Bizantino, oltre alla gran parte del tesoro sito nell'accampamento degli imperiali. Costantino Lascaris stesso probabilmente fu ucciso nella battaglia, in quanto il suo nome non è menzionato nuovamente nelle fonti storiche; ma quello che forse aveva spostato, anticipatamente, le sorti dello scontro era la guida sotto cui muoveva l'esercito bizantino. Secondo Niketas Choniates, infatti, il comandante delle forze Bizantine non era lo stesso Costantino Lascaris, ma Teodoro Mangaphas, un usurpatore che tenne nelle proprie mani la città di Filadelfia. Così, non sotto la guida del proprio imperatore, seppur ampiamente ridimensionato rispetto al passato, i bizantini non riuscirono a convertire il vantaggio numerico in vittoria.

Le conseguenze

La battaglia di Adramyttium era la prima grande battaglia tra latini e bizantini dopo la caduta di Costantinopoli nel 1204, e la sua chiusura, infelice per gli imperiali, non solo ridimensionava pesantemente le forze bizantine stesse, ma rischiava seriamente di far crollare, anzitempo, ciò che restava del impero romano d'Oriente. Solo con il successore di Costantino, Teodoro, i residui territori imperiali riuscirono a sopravvivere.