Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Torrington

16 febbraio 1646

Il lord parlamentare

Thomas FAIRFAX, terzo barone di Cameron

Generale dell'esercito parlamentare durante la guerra civile d'Inghilterra; nato a Denton nel Yorkshire il 17 gennaio 1612, morto a Nunappleton il 12 novembre 1671. Studiò all'università di Cambridge, indi viaggiò nei Paesi Bassi e in Francia, dedicandosi allo studio dell'arte militare. Tornato in Inghilterra nel 1632, sposò la figlia di Lord Vere, e quando scoppiò la guerra civile si schierò con i Parlamentari, dirigendo il partito antirealista del Yorkshire e partecipando col padre, generale delle truppe parlamentari, a varie azioni di guerra. Il 21 gennaio 1645, nominato generalissimo delle forze parlamentari, riorganizzò l'esercito che venne chiamato poi "il nuovo modello" (the New Model); e i risultati di tale riforma militare e della genialità del Fairfax si fecero immediatamente sentire. Il 14 giugno 1645 seguiva la rotta completa dell'esercito regio a Naseby; e poco dopo il Fairfax occupava Bristol, Exeter, Oxford. Egli nutriva forti simpatie per i presbiteriani scozzesi, favorevoli agli Stuard, e avrrebbe voluto allora ritirarsi dal comando supremo e tentare accordi col re. Ma dovette restare al comando delle truppe, e cercare di frenare l'indisciplina (dovuta alla mancata promessa di pagare le paghe arretrate), che s'era di nuovo infiltrata nell'esercito. Alla ripresa della lotta nel 1648, guidò di nuovo con successo le truppe parlamentari, e durante la seconda guerra civile batté il nemico a Maidstone (1648) e poco dopo prese Colchester. Ma l'esercito chiedeva violentemente la testa del re, prigioniero nell'isola di Wight; e il Fairfax cercò invano di temporeggiare e di calmare gli animi, non credendo probabilmente alla gravità della situazione. Se fosse dominato da Cromwell in tale sua dubbia attitudine o se ambedue fossero alla loro volta trascinati dal travolgente furore dell'esercito, appare difficile determinare. È certo che il Fairfax rifiutò di prendere parte alle sedute dell'Alta Corte nominata per giudicare Carlo I. Dopo l'esecuzione del re, visse ritirato nel Yorkshire, dedicandosi allo studio e alla redazione di opere di carattere biografico e apologetico. Tradusse Vegezio, scrisse una storia della guerra civile nel Yorkshire e una relazione del suo comando dell'esercito parlamentare. Nel 1660 favorì l'impresa del generale Monk. Dopo la restaurazione passò gli ultimi anni della sua vita malato e stanco nelle tenute che lo stato gli aveva donato, dedicandosi interamente agli studi.

La genesi

Dopo la sconfitta di Lord Wentworth a Bovey Tracey, nel gennaio 1646, il Principe di Galles nominò Lord Hopton comandante dell'esercito occidentale realista e relegò Wentworth a tenente generale di cavalleria. Sir Richard Grenville fu nominato maggiore generale di fanteria, ma Grenville, che una volta aveva comandato l'intero esercito occidentale del re, rifiutò di riconoscere l'autorità di Hopton. Hopton ordinò l'arresto di Grenville per insubordinazione e fu imprigionato a St Michael's Mount fino alla fine della guerra. In quel momento, l'esercito occidentale poteva contare solo 2.000 fanti dalla Cornovaglia e 3.000 cavalieri mal disciplinati di Wentworth. Così, all'inizio di febbraio 1646, Hopton avanzò nel Devon settentrionale nel tentativo di allontanare la New Model Army dall'assedio di Exeter. Occupò Torrington il 10 febbraio e assunse una posizione difensiva, costruendo un terrapieno intorno alla città, e barricando le strade di accesso. Il generale Fairfax venne a sapere della manovra e marciò con 10.000 uomini verso Torrington, lasciando Sir Hardress Waller a coprire l'assedio di Exeter.

La battaglia

I parlamentari si avvicinarono a Torrington da est durante la sera del 16 febbraio 1646. Un corpo di dragoni realisti inviato a Stevenstone Park fu respinto dall'avanguardia di Fairfax e ci fu un combattimento a est di Torrington quando cavallerie e fanterie realiste pressarono le formazioni di dragoni. Con la forte pioggia che cadeva e l'oscurità in arrivo, Fairfax decise di aspettare fino al mattino successivo per esaminare le difese realiste prima di attaccare. Tuttavia, quando il tenente generale Cromwell riuscì ad ispezionare gli avamposti parlamentari, sentì rumori dalla città che suggerivano che i realisti stavano tentando di mettersi in movimento. Cromwell inviò una pattuglia di dragoni per testare le difese avversarie, ma quest'avanguardia finì rapidamente sotto il fuoco delle barricate realiste ed uno scontro a fuoco generale si sviluppò quando più truppe vennero inviate avanti a sostegno dell'azione dell'avanguardia. La lotta si sviluppò alle barricate e durò due ore contraddistinta da combattimenti con picche e qualche rara salva di moschetti. Alla fine, la fanteria della Cornovaglia fu sopraffatta e si ritirò a Torrington, inseguita dai "Roundheads"( il soprannome dato ai puritani che sostenevano il Parlamento durante la guerra civile inglese). La cavalleria realista, comandata dal generale John Digby, contrattaccò e per le strade di Torrington continuarono aspri combattimenti. Mentre la battaglia procedeva, una scintilla accese la polveriera dei realisti posta nella chiesa di Torrington. Ottanta barili di polvere da sparo esplosero, facendo saltare il tetto dalla chiesa e uccidendo molti soldati realisti e prigionieri parlamentari dentro ed attorno alla chiesa. I detriti che caddero mancarono di poco lo stesso Generale Fairfax. L'esplosione pose fine alla battaglia; nella confusione che ne risultò, infatti, Lord Hopton e i resti dell'esercito occidentale realista si ritirarono da Torrington per poi fuggire in Cornovaglia.

Le conseguenze

Pochi giorni dopo la battaglia di Torrington, Fairfax riprese la sua incessante avanzata verso ovest, occupando Launceston in Cornovaglia il 25 febbraio. All'inizio di marzo 1646, il Principe di Galles e i suoi principali consiglieri fuggirono da Falmouth e si imbarcarono per le Isole Scilly, inseguiti dalle navi da guerra parlamentari. Lord Hopton si arrese a Fairfax a Truro il 14 marzo 1646, accettando di sciogliere l'esercito occidentale e di andare in esilio.