Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Sandfontein

26 settembre 1914

Il comandante tedesco

Joachim von Heydebreck (6 ottobre 1861 - 12 novembre 1914)

È stato un militare tedesco, nato a Schwedt, e membro del Grenadier-Regiment Prinz Karl, e nel 1893 fu mandato a servire nell'Africa Tedesca del Sud-Ovest. Heydebreck era a capo di una divisione di artiglieria durante le guerre Herero e Namaqua, e nel 1911 divenne comandante della Schutztruppe. Durante le prime fasi della prima guerra mondiale, è morto per un'esplosione accidentale di una granata fucile in Kalkfontein-Süd. Gli successe come comandante della Schutztruppe di Victor Franke (1865-1936).

La genesi

Nel 1814 un missionario tedesco fu mandato al Capo di Buona Speranza dal governo britannico perché operasse fra gli Ottentotti al N. dell'Orange. Questi si mise in relazione con Berlino col risultato che una società missionaria incominciò ad interessarsi del paese circa nel 1840. Nel 1869 erano già state fondate fiorenti stazioni missionarie. Ad ognuna di esse era annessa una bottega, i cui guadagni servivano a mantenere la missione. Nel 1878 la Gran Bretagna proclamò l'annessione di un territorio intorno alla baia della Balena. Il resto del paese fu annesso dalla Germania nel 1890. Il 31 dicembre 1920 il governo militare fu sostituito da uno civile.

Prima della grande guerra 1914-1918 l'Africa del Sud-Ovest era difesa da un corpo di truppe coloniali, comandato da una ottantina di ufficiali. Dopo lo scoppio della guerra, le forze tedesche furono portate a 6 mila uomini. All'inizio delle ostilità i Tedeschi occuparono la baia della Balena, inglese, e riuscirono inoltre a battere decisamente a Sandfontein (25 settembre) una colonna anglo-boera che aveva passato l'Orange. A nord i Portoghesi furono pure ricacciati.

La battaglia

Nei primi giorni della guerra, i sudafricani pianificarono l'invasione della confinante colonia tedesca. Il comandante in capo, Jan Smuts, decise di dividere le sue forze in tre tronconi: Forza A: Port Nolloth; Forza B: Upington; Forza C: Lüderitz. Lo scontro avvenne con la Forza A, che era comandata da Henry Lukin ed era forte di 1.800 uomini. Presso il fiume Orange, il comandante sudafricano decise di inviare un'avanguardia di 300 uomini con due cannoni. La decisione di non impiegare tutta la forza fu dovuta ad una sua valutazione, secondo la quale aveva mezzi di trasporto sufficienti per appena 800 soldati. Il piccolo contingente di avanguardia superò il fiume, ma senza alcun supporto. Il 26 settembre, i tedeschi, con una forza di 1.200 uomini e tre batterie, affrontarono e distrussero completamente l'avanguardia di Lukin.

Le conseguenze

L'offensiva inglese dovette poi arrestarsi in seguito ad una sollevazione di Boeri, alla quale partecipò anche il generale de Wett, uno dei capi della guerra d'indipendenza boera. Il tentativo fu represso energicamente dal generale Botha, presidente della confederazione sud-africana. Il de Wett fu fatto prigioniero e i suoi seguaci parte uccisi, parte catturati o dispersi.

Intanto le forze a disposizione del generale Botha erano salite a 40 mila uomini. Egli aveva fatto occupare nell'autunno la baia di Lüderitz. Nel febbraio 1915 una colonna comandata dal generale Deventer passò l'Orange e respinse i Tedeschi. Il Deventer si riunì a Keetmanshoop alla colonna proveniente da Lüderitz e con essa continuò l'offensiva verso nord, mentre il Botha, col corpo principale, sbarcava nella baia della Balena. Attaccati da forze di gran lunga superiori, dopo viva resistenza, i Tedeschi dovettero ritirarsi dalla capitale Windhoek (12 maggio), abbandonando la grande stazione radiotelegrafica, per continuare la ritirata verso nord. Il 9 luglio le forze tedesche, 3200 uomini, a corto ormai di viveri e di munizioni, si arresero coll'onore delle armi. La colonia, come già si è detto, passò sotto l'amministrazione dell'Unione Sud Africana, come mandato della Lega delle Nazioni.



Tratto da:
"The Great War in Africa, 1914-1918", Byron Farwell. Norton, 1989
"Die Deutsche Schutztruppe 1889-1918", Werner Haupt. Dorfler, 1988
"Deutsch - Südwestafrika", K. Dove, Berlino 1903
"11 Jahre Gouverneur in Deutsch - Südwestafrika", Leutwein, Berlino 1906
"Deutsch - Südwestafrica im 25. Jahre deutscher Schutzherrschaft", Külz, Berlino 1909
"Deutsch Südwestafrika", in Meyer, "Das deutsche Koloniakreich", II, L. Schultze, Lipsia 1909