Battaglie In Sintesi
3 marzo 1776
Primo ufficiale assegnato ai Marines continentali (predecessore del Corpo dei Marines degli Stati Uniti). Tradizionalmente considerato il primo comandante del Corpo dei Marines degli Stati Uniti. Nicholas nacque a Filadelfia, in Pennsylvania, nel 1744 da Andrew Mary Shute Nicholas. Suo padre era un fabbro, suo zio Atwood Shute era il sindaco della Pennsylvania (1756-1758). Educato al Pennsylvania College (ora Università della Pennsylvania) ed era un massone, le riunioni della loggia a cui aderì si tenevano alla Toon Tavern. Il 5 novembre 1775, Nicholas fu nominato Capitano dei Marines per decisione del Secondo Congresso Continentale, la prima nomina in assoluto del Continental Marine Service. La sua nomina venne confermata in una lettera datata 28 novembre, 18 giorni dopo la risoluzione del Congresso continentale del 10 novembre 1775: "Dovranno essere creati due battaglioni di marines, composti da un colonnello, due tenenti colonnelli, due maggiori e altri ufficiali come d'uso in altri reggimenti, in modo che gli altri battaglioni abbiano un numero uguale di soldati, ed in modo che sia prestata particolare attenzione a garantire che gli ufficiali siano nominati così come nei battaglioni siano arruolati solo buoni marinai o elementi così esperti in affari navali da poter svolgere il servizio in mare quando richiesto; saranno altresì arruolati e incaricati di servire per e durante la presente guerra con la Gran Bretagna e le Colonie, a meno che non vengano licenziati per ordine del Congresso; e che siano distinti con i nomi del Primo e del Secondo Battaglione di Marines." Il capitano Nicholas, non appena ricevette la conferma ufficiale della sua nomina in carica, stabilì il quartier generale del reclutamento a Filadelfia. Nel gennaio 1776, dopo aver reclutato un numero sufficiente di Marines per le navi che facevano parte della Marina Continentale nelle acque di Filadelfia, il Capitano Nicholas assunse il comando del Distaccamento dei Marines a bordo della Alfred. Con il Commodoro Esek Hopkins al comando, l' Alfred salpò da Filadelfia la mattina del 4 gennaio 1776. Poco più di un mese dopo fu testimone del battesimo del fuoco dei Marines a Nassau.
Il più grande ostacolo alle milizie delle colonie nella Guerra d'Indipendenza americana fu la continua mancanza di munizioni, polvere da sparo in modo particolare. coloni erano per molti aspetti autosufficienti, ma quanto ad approvvigionamenti di questo genere erano completamente dipendenti dall'assistenza esterna, o si accontentavano di ciò che riuscivano a recuperare dal nemico. George Washington ne scrisse in più occasioni, nei termini più forti. Quasi tutte le operazioni iniziali dell'esercito e della marina continentale furono dettate dal desiderio di ottenere rifornimenti militari, e principalmente polvere da sparo. Il raid su Nassau non fece eccezione. Con lo scoppio delle ostilità nel 1775, Lord Dunmore, governatore britannico della colonia della Virginia, con l'aiuto delle truppe britanniche sotto il suo comando, trasportò le scorte provinciali di armi e polvere da sparo della Virginia, a New Providence Island (Bahamas), per tenerlo fuori delle mani dei ribelli. Nell'agosto 1775, il generale Thomas Gage avvertì il governatore delle Bahamas Brown Monfort, che i coloni ribelli avrebbero potuto tentare di impadronirsi di queste scorte. Una disperata carenza di polvere da sparo nell'esercito continentale spinse quindi il Secondo Congresso continentale a organizzare una spedizione navale, con l'obiettivo di sequestrare i rifornimenti militari a Nassau. Sebbene l'ordine del Congresso dava il comando al Commodoro Hopkins, esso prevedeva solo azioni di pattugliamento e incursioni al largo della costa della Virginia e della Carolina. D'altra parte è anche possibile che ulteriori istruzioni siano state date a Hopkins in riunioni segrete della Commissione navale del Congresso. In ogni modo, le istruzioni date da Hopkins ai suoi capitani prima di lasciare Cape Henlopen, Delaware, il 17 febbraio 1776, includevano un raggruppamento sull'isola di Big Abaco alle Bahamas. Lo squadrone di Hopkins, inizialmente, era composto dalla nave Alfred, dalle golette Hornet, Wasp, Fly, dai brigantini Andrea Doria, Cabot, dagli sloop Providence e Columbus. Oltre agli equipaggi a bordo c'erano 200 anche Marines al comando di Samuel Nicholas. Nonostante i venti di burrasca, le navi rimasero insieme per due giorni, dopodiché la Fly e l'Hornet rimasero indietro. L'Hornet fu costretta a tornare in porto per le riparazioni, mentre la Fly raggiunse Nassau solo dopo il raid. Hopkins però non si fece fermare dalla perdita di due navi; inoltre sapeva che la maggior parte della flotta britannica era in porto a causa dei venti.
Lasciando Cape Henlopen, nel Delaware, lo squadrone coloniale arrivò alle Bahamas il 1° marzo, dove, secondo loro informazioni, erano immagazzinate polvere da sparo e munizioni. Qui gli americani iniziarono a molestare e interrompere la navigazione britannica. In particolare, catturarono due sloop (una qualsivoglia nave da guerra non classificata secondo il sistema inglese di classificazione delle navi della Royal Navy che aveva meno di 18 cannoni), che Hopkins attaccò immediatamente alla flotta continentale. La decisione che venne presa di seguito, ossia di sbarcare all'alba, si rivelò un errore. Le navi furono viste dalla riva e il governatore Brown fu immediatamente svegliato. Egli ordinò che venissero sparati quattro colpi di cannone per allertare la milizia di difesa britannica. Quando gli aggressori sentirono i cannoni di Fort Nassau, si resero conto che il fattore sorpresa era andato persa e interruppero l'attacco. Le navi coloniali si radunarono a Hanover Sound, a circa sei miglia a est di Nassau. Lì, Hopkins tenne un consiglio e fu redatto un nuovo piano di attacco. Secondo alcuni scrittori, il luogotenente di Hopkins, John Paul Jones, propose un nuovo sito di sbarco indicandolo sulle mappe. Questa proposa venne però messa duramente in discussione. Jones non conosceva quelle acque, a differenza di molti dei capitani presenti al consiglio. È più probabile che lo sbarco si a stato portato dal tenente Thomas Weaver che aveva ben più familiarità con la zona. Rinforzati da 50 marinai, i Marines, distribuiti su tre navi (con la copertura aggiuntiva data dalla Wasp) furono portati in un punto a sud-est di Fort Montagu, dove sbarcarono senza resistenza tra mezzogiorno e le 14:00. Questa fu la prima operazione di sbarco del futuro Corpo dei Marines degli Stati Uniti. Subito dopo il tenente Burke guidò un distaccamento da Fort Montagu per effettuare una ricognizione britannica nelle vicinanze. Considerando che era una minoranza significativa, il tenente decise di inviare un messaggero sotto bandiera bianca per scoprire le intenzioni dei coloniali, intuendo che il loro obiettivo era polvere da sparo e depositi militari. Allo stesso tempo, il governatore Brown con 80 miliziani britannici arrivò a Fort Montagu. Riconoscendo quantitativamente le forze degli aggressori, ordinò di sparare con i tre cannoni del forte e ricondusse tutti tranne alcuni uomini di stanza al forte a Nassau. Andò a casa del governatore, e anche la maggior parte delle milizie, senza nemmeno tentare di difendersi, tornò a casa. Brown ha inviato una seconda volta il tenente Burke per negoziare e per scoprire dal comandante avversario in quale missione si trovava lì e perché fossero sbarcati. Per fortuna dei britannici, i colpi di arma da fuoco da Fort Montagu avevano comunque ritardarono un po Nicholas, ma i suoi uomini occuparono il forte, ed egli stesso era in piena consultazione con gli ufficiali sui successivo passi da fare quando arrivò Burke. Gli ufficiali dei marines comunicarono a Burke che, seppure erano venuti per la polvere da sparo e le armi, erano pronti ad attaccare la città. Burke portò questa notizia a Brown intorno alle 16:00, ma invece di incamminarsi verso Nassau, Nicholas passò la notte a Fort Montagu. Quella stessa sera Brown tenne un consiglio di guerra, durante il quale si decise anzitutto di caricare la polvere da sparo a bordo delle propie navi. A mezzanotte, 162 dei 200 barili di polvere da sparo furono caricati sul Mississippi, e alle 2 del mattino lasciarono Nassau, diretti a San Augustine. Il 4 marzo, i Marines di Nicholas occuparono Nassau senza resistenza dopo che un volantino scritto dal Commodoro Hopkins era circolato in tutta la città. Lungo la strada, sono stati accolti dai delegati che portarono loro addirittura le chiavi della città. I marines rimasero a Nassau per due settimane recuperando le scorte rimanenti di polvere da sparo e munizioni che trovarono. Lo squadrone tornò a New London County, in Connecticut, l'8 aprile dello stesso anno.
Il governatore Brown venne catturato dai coloniali. Scambiato in seguito per un ufficiale americano, venne pesantemente criticato dai britannici per la sua azoine di comando in questo episodio della Guerra D'Indipendenza americana. Dal canto suo, Hopkins venne inizialmente acclamato con vari riconoscimenti dal Congresso americano, ma in seguito fu aspramente criticato, anche per aver perso la possibilità di accaparrarsi la nave nemica Glasgow che sembrava alla portata dei vascelli coloniali. Debolmente difesa, Nassau cadde in seguito sotto gli spagnoli nel 1782 e fu nuovamente riconquistata nel 1783. La colonia venne restituita alla Gran Bretagna dopo la fine guerra. Due navi della Marina degli Stati Uniti sono tutt'oggi chiamate USS Nassau in onore dello sbarco.