Battaglie In Sintesi
31 gennaio 1208
Figlio (m. Gestilren 1210) del re Carlo VII Sverkersson, fu il successore di re Canuto Eriksson (1196). Cacciato dal trono da Erik Knutsson (1208) in seguito alla sconfitta subita a Lena, nel Vastergotland, riparò in Danimarca, da dove poi ritornò in Svezia con un esercito (1210), ma subì una nuova disfatta e morì in battaglia.
Nipote del precedente; morto nel 1216. Quando, dopo la morte di suo padre Canuto I, gli Svedesi avevano eletto verso il 1196, un re, Sverker il Minore, di una dinastia ostile alla stirpe di Erik, questi stette per un certo tempo alla corte del nuovo re, quindi fuggì e riuscì a riportare una vittoria su Sverker verso il 1208 sulla Lena. Sverker fuggì in Danimarca, ma fu ucciso in un tentativo di riacquistare il suo regno nel 1210. Erik si riconciliò col re di Danimarca, che aveva prestato appoggio a Sverker, e sposò la sua sorella. Egli entrò presto in amichevoli relazioni col papa Innocenzo III, che sulle prime gli era avverso, e la Chiesa svedese lo confermò nella sua dignità reale, quando Erik si fece incoronare; è il primo re di cui sappiamo un tal fatto. Si sa ben poco sul breve regno di Erik; la sua politica pare essere stata rivolta ad espandersi verso la Finlandia.
Il secolo che intercorre tra il 1150 ed il 1250 fu contraddistinto, in scandinavia, dalla forte rivalità tra la Casa di Sverker e la Casa di Erik che si alternavano
sul trono svedese. Il principale rappresentante della Casa di Erik, Erik Knutsson, tornò dall'esilio in Norvegia nel 1207-08. C'erano legami coniugali tra la sua
famiglia e l'élite al potere norvegese, ma le poche fonti non dicono se fosse effettivamente sostenuto da forze militari norvegesi, ma tant'è che Sverker II fu
costretto a fuggire in Danimarca, dove era cresciuto prima di diventare re. Tutto ciò suggerisce che gran parte della nobiltà svedese si rifiutò di accettare l'ascesa
al trono di Sverker.
Così, un parente di Sverker, il re Valdemar il Vittorioso di Danimarca, fornì a Sverker soldati ausiliari, incluso un contingente ceco proveniente dal suocero di
Valdemar, il re Ottokar I di Boemia. Tuttavia, la maggior parte delle sue truppe fu raccolta dal suocero di Sverker e da suo fratello, noti come i potenti fratelli
Sunesen (Ebbe Sunesen ed il vescovo Andreas Sunesen)la cui guida fu data ad Ebbe Sunesen. Le tradizioni medievali stimano le dimensioni della forza di Sverker tra i
12.000 o i 18.000, sebbene questi numeri potrebbero essere enormemente esagerati.
La forza svedese in difesa era, sempre secondo la stesse tradizioni, la metà di quella delle forze di Sverker, con un numero compreso tra 7.000 e 10.000. Si presume
spesso che l'esercito di Erik fosse composto in parte da ausiliari norvegesi. Ciò è stato messo in dubbio dallo storico norvegese Munch, che ha ritenuto improbabile
che l'alleato di Erik, Jarl Hakon Galen, avesse avuto truppe di riserva durante le guerre civili norvegesi che erano allora in corso.
L'esercito invasore entrò nel Vastergotland in pieno inverno; laghi e fiumi ghiacciati, infatti, facilitavano il trasporto delle truppe. Quest'armata incontrò i suoi
avversari a Lena il 31 gennaio 1208. Nessuna fonte contemporanea descrive la battaglia nei dettagli; s sa per certo solo che le truppe danesi subirono una sconfitta
schiacciante e che Ebbe Sunesen e suo fratello, il vescovo furono uccisi. L'islandese Flateyarbók afferma che "Junker Erik ha ucciso Ebbe Sunesen", forse implicando un
duello personale sul campo di battaglia. Anche Canuto, Jarl della Casa di Bjalbo, fu ucciso, probabilmente da qualche guerriero svedese, così come, nella mischia, fu
ucciso anche un certo Magnus, forse lo zio di Canuto stesso, o forse Magnus Minniskiold, padre di un certo Birger. Ma tra tutte le ricostruzioni, l'unica degna di nota
quella che sottoliena come gli svedesi usarono il clima invernale a loro vantaggio, visto che i cavalieri danesi erano lenti e vulnerabili in caso di forti nevicate.
Le successive tradizioni svedesi e danesi, sebbene non attendibili, testimoniano l'idea che la battaglia produsse conseguenze catastrofiche sui posteri scandinavi. Un
verso di un poema svedese descriveva l'evento come una semplice battaglia tra Svezia e Danimarca: "È successo a Lena - Due danesi corsero per uno (svedese) - E dagli
svedesi - Ricevettero una brutta sculacciata sulla schiena"; mentre una canzone popolare danese enfatizza le penose condizioni di politca intena che caratterizzavano
il regno svedese, dove tra parenti ci si combattevano. Infine una canzone popolare sostiene che non più di 55 uomini sfuggirono al bagno di sangue e tornarono in
Danimarca: Le signore stanno sull'alto balcone, Attendono l'arrivo dei loro padroni. I cavalli tornano insanguinati, E le selle sono vuote.
Tra i pochi sopravvissuti c'era Sverker II che fuggì in Danimarca. Sembra che il Papa stesso si interessò alla causa del re caduto, e ordinò a Erik Knutsson di risolvere la questione e restituire la regalità a Sverker. Quando Erik rifiutò di soddisfare queste richieste, Sverker tornò dal suo rifugio danese con un nuovo esercito. Questa seconda invasione terminò con la battaglia di Gestilren nel luglio 1210. Questa volta lo stesso Sverker fu ucciso, un evento che assicurò il trono al re Erik.