Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Vezeronce

25 giugno 524

Il condottiero franco

Clodomiro re dei Franchi (495-524)

Secondogenito di Clodoveo, alla morte del padre (511) gli toccò l'Aquitania orientale con centro a Orléans. Mosse guerra a Sigismondo, re di Borgogna, lo sconfisse e lo uccise con la sua famiglia (523). Ma l'anno dopo fu ucciso e decapitato dai Borgognoni di re Gondomaro a Vezeronce. In seguito, i suoi figli erano privati dell'eredità dai loro zii Clotario e Childeberto.

La genesi

L'Arte di verificare le date dei fatti storici delle inscrizioni delle cronache e di altri antichi monumenti, Giuseppe Pontini di Quero, Venezia, 1832

L'anno 516 SIGISMONDO primogenito di Gondebaldo gli succedette. Pretende Plancher che fosse stato associato al trono da suo padre sin dal 513 o al principio del 514; mà lo nega Schoepflin confessando d'altronde che per ordine di Gondebaldo Sigismondo gli succedette solo. È vero ch'egli è chiamato re vivente suo padre da Sant' Avito, Jornandes, Mario di Losanna e da altri; ma non è cosa straordinaria agli autori di que' tempi, come osserva il p. Daniel, che si desse il nome di re ai figli dei re. Sigismondo fu come suo padre nominato patrizio dell'impero d'Occidente nel dipartimento delle Gallie, ed ebbe la sorte di recredersi dall' eresia degli Ariani mercè le istruzioni avute da Sant'Avilo che ricondusse pure alla fede cattolica suo figlio Sigerico ed una figlia da lui avuta da Ostrogota sua prima sposa figlia di Teodorico re d'Italia. L'anno 518 egli fece fare una nuova promulgazione della legge gombetta corretta ed ampliata (Bouquet, t. IV pag. 255 n.°). Precopia detta anche Costanza sua seconda moglie avendo concepito odio per Sigerico figlio del primo letto, lo accusò calunniosamente di nutrir mali disegni contra il padre, il quale troppo credulo fece nel 522 strozzare quel figlio innocente. Ma appena consumato il delitto se ne penti sinceramente e per espiarlo tra le lagrime e l'astinenza si ritirò nel monastero di Agaune, oggidi San-Maurizio in Valais, da lui riparato al principio del suo regno ovvero come vuole Bouquet nel 515. I suoi sudditi sdegnati si ribellarono contra lui, e i principi francesi volendo vendicare la morte di Chilperico loro avolo contro la casa di Gondebaldo, mossero guerra a Sigismondo che fu sconfitto e preso ó consegnato dai Borgognoni stessi a Clodomiro re d'Orleans in un a sua moglie ed ai figli Gislaario e Gondebaldo e condotti al luogo detto Campus rosaceus (Rozieres nell'Orleanese). Ciò avvenne nel 523. L'anno dopo Clodomiro avendu inteso che Godomare fratello di Sigismondo erasi fatto dichiarar re di Borgogna, si apparecchiù a marciar contro lui facendo priina uccidere Sigismondo con sua moglie ed i figli nel luogo che Gregorio di Tours chiama Columella, oggidi San Simone, nome contratto da Sigismondo, e comandò che essi fossero gettati in un pozzo, divenuto celebre dappoi pei miracoli che piaceva a Dio di operare ad intercessione di San Sigismondo. Questo principe avea regnato sette od ottanni circa dopo la morte di suo padre Gondebaldo. La cronica di Marius ponc la morte di Sigismondo sotto il consolato di Massimo nel 523; ma secondo altri meglio fondati egli fu ucciso al 524. Suavegote sua figlia sposò nel 522 Thierri re di Metz.

Sigismondo ricadde sotto il giogo dell'impero romano. Le sue lettere all'imperatore Anastasio che si trovano tra quelle di Sant'Avito vescovo di Vienna, ne fanno fede. Esse respirano la più perfetta sommissione e vien da lui chiamato Anastasio per suo glorioso sovrano: gloriosissimo principi nostro , da cui riceve gli ordini, obbedientiae fa'mulatum. Egli si mise nel numero dei suoi soggetti e dichiarò di portar le armi pel suo servizio. Notum est omnibus, celsitudinem vestram non impedimenta temporum sed subjectorum vota metiri. Sub cujus fiduciae securitate atque laetitia, gloriosissimo principi nostro, qui corpore absumus animo praesentamur... Vester quidem est populus meus, sed me plus servire vobis quam illi praeesse delectat... cumque gentem nostram videamur regere , non aliud nos quam milites vestros credimus ordinàri ( Ep. 83). Sembra che Sigismondo scrivendo a questo principe obliasse che egli era re per non occuparsi che dei titoli di maestro della milizia e di patrizio di cui era investito e delle obbligazioni ch'essi imponevano, ben diverse da quelle dei re di Francia che non accettavano questi titoli se non come segni di onore senza farsi carico delle funzioni e dei doveri che vi erano apposti.

La battaglia

L'Arte di verificare le date dei fatti storici delle inscrizioni delle cronache e di altri antichi monumenti, Giuseppe Pontini di Quero, Venezia, 1832

L'anno 523 GODOMARO o GONDEMARO, secondo figlio di Gondebaldo, cominciò a regnare sotto il consolato di Massimo, poco tempo dopo che Sigismondo fu fatto prigioniero dai Francesi. L'anno appresso Clodomiro marciò contra lui, lo riscontrò a Veseronce tra le città di Vienna e di Bellai, é gli diede battaglia. Godomaro sentendosi troppo debole, ricorse all'astuzia e si diede alla fuga. Clodomiro lo inseguì, cadde nelle sue mani e perdette colla libertà la vita. I Borgognoni gli tagliarono il capo e lo inalberarono in cima d'una lancia per insultare ai Francesi.

Le conseguenze

L'Arte di verificare le date dei fatti storici delle inscrizioni delle cronache e di altri antichi monumenti, Giuseppe Pontini di Quero, Venezia, 1832

Dopo quest'anno 524, Godomaro regnò in pace per lo spazio di dieci anni, secondo Plancher, senza essere assalito nè turbato da alcuno dei re vicini, vale a dire fino all'anno 534.