Battaglie In Sintesi
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Cognato e successore di Alarico re dei Visigoti, ed egli stesso re del suo popolo dal 410 al 415 (anno della sua morte). Nel 412, passate le Alpi, invase la Linguadoca e l'Aquitania, giungendo sino alle coste dell'Atlantico; ma venuto a contrasto con Giovino, un usurpatore acclamato dalle truppe del Reno con il favore degli Alani e dei Borgognoni e con il fratello di Giovino, Sebastiano, si accordò con l'imperatore Onorio per combatterli, ottenendo in cambio annuali contribuzioni di grano. Giovino venne preso (e poi ucciso dal prefetto Dardano); Sebastiano venne ucciso. Nel 414 Ataulfo sposava Galla Placidia, sorella dell'imperatore Onorio; e da allora può dirsi che egli dimostrasse una tendenza assai spiccata a conciliare gl'interessi dei Visigoti con quelli della romanità. Le sue feste nuziali a Narbonne ebbero, anzi, carattere di netto ossequio alla tradizione romana. Ciò non significa, peraltro, che politicamente Ataulfo non continuasse a trovarsi in contrasto con l'impero: anzi proprio di quest'ultimo periodo della sua vita sono le lotte di Ataulfo con il comes Constantius. Ataulfo dovette cedere, e volgersi verso la Spagna; ma venne assassinato, a Barcellona, nell'autunno nel 414.
Dopo la vittoria della via Flaminia, un rinforzo, che faceva venire Alarico, fu condotto con maggiore prudenza. Abbiamo detto, che fin dall'anno antecedente aveva chiamato Onorio, Teodosio presso di Ataulfo suo cognato, il quale era in Pannonia alla testa di un corpo composto di Goti e di Unni. Ataulfo, arrestato da molti ostacoli, non potè passar le Alpi se non questo anno; prese la via della Toscana, per raggiugnere colà Alarico. Onorio avendo inteso che la sua armata non era gran fatto numerosa, sperò d'impedirgli il passo. Diede ordine a tutte le guarnigioni delle città, ch'erano sul cammino, di radunarli, e fece partir con Olimpo trecento Unni, che aveva a Ravenna. Queste truppe insieme unite formarono un corpo superiore a quello di Ataulfo.
Questo fu attaccato vicino a Pisa; i Romani gli uccisero mille cento uomini, ed essi non ne perdettero più che diciassette. Ma non poterono impedirgli di riunirsi ad Alarico. Ritornarono a Ravenna colla gloria del successo di un combattimento, di cui tutto il frutto restò a' Vincitori.
Olimpo invece di attendere agli affari pubblici, pensava unicamente a raffermare il suo potere, perseguitando gli amici di Stilicone. Fece Olympio da ancora arrestare due fratelli, Marcelliano, e Salonio, impiegati nel servizio del Principe.