Ars Bellica

Battaglie In Sintesi

Battaglia di Compiegne

26 settembre 715

Il comandante franco

CHILPERICO II re dei Franchi di Neustria.

Figlio di Childerico II. Sfuggito alla strage dei genitori, rimase in un convento quarantadue anni, sotto il nome di Daniele. Fu proclamato re nel 715, quando la nobiltà della Neustria, con a capo il maior domus Ranfredo, si sollevò contro Teodorico, figlio di Dagoberto III. Carlo Martello, che guidava le forze austrasiane, domò la rivolta, e fece prigioniero lo stesso Chilperico II (720). Il vincitore tuttavia "agì con misericordia verso di lui e lo stabilì re sotto la sua autorità". Dopo qualche mese Chilperico morì (720). E allora Carlo Martello gli diede per successore Teodorico.

La genesi

La battaglia di Compiègne fu la prima battaglia definitiva della guerra civile franca che seguì la morte di Pipino di Heristal, duca dei Franchi, il 16 dicembre 714. Plectrude, moglie di Pipino, comunicò che lo stesso Pipino aveva nominato suo nipote Teodebaldo come maestro di palazzo, ma nel 714, il re Dagoberto III di Francia nominò a sua volta un secondo maestro di palazzo, il Neustriano d'Anjou, Raganfredo, che alla morte di Dagoberto III di Francia nominò un nuovo re: Chilperico II di Francia. Così, da Colonia, Plectrude, reggente per suo nipote Teodebaldo, inviò il suo esercito austrasiano per sottomettere Raganfredo e Chilperico II di Francia. L'esercito neustriano gli andò incontro per affrontarlo il 26 settembre 715 a Compiègne, nella foresta di Cuise situata tra Saint Jean de Cuise e Cuise-la-Motte, in Neustria.

La battaglia

Tratto da Storia de' Francesi, Volume 2 Di Jean-Charles-Léonard Simonde "de" Sismondi, Trad. Benedetto Perotti, Milano, 1821

I due popoli che si guardavano già come strapieri l'uno all'altro, si azzuffarono con quel furore che poteva inspirar loro una lunga gelosia. Finalmente la vittoria fu de' Neustriani; quasi tutti i vecchi guerrieri di Pipino e di Grimoaldo caddero. Teodoaldo prese la fuga, e secondo gli annali di Metz morì poco dopo.

Le conseguenze

Tratto da Storia de' Francesi, Volume 2 Di Jean-Charles-Léonard Simonde "de" Sismondi, Trad. Benedetto Perotti, Milano, 1821

I Neustriani crearono allora prefetto del palazzo uno dei loro compatriotti per nome Raginfredo, strinsero alleanza con Rodbodio duca di Frisa; che promise loro di assalire la Neustria dalla sua frontiera settentrionale, mentre eglino l'attaccherebbero al mezzodì, e vi si inoltrarono depredando sino alla Mosa. Nel medesimo tempo tutti gli Austrasiani stabiliti nella Neustria, come tutti i Neustriani stabiliti nell'Austrasia, furono crudelmente perseguitati. Gli Austrasiani, vergognando di quella disfatta, si pentirono di essersi assoggettati ad una femmina e ad un fanciullo, mentre che eravi un figliuolo di Pipino la cui bravura, ingegno e sperienza lo dinotavano come solo degiro erede della grandezza paterna. Alcuni de' più animosi de partigiani di Carlo(Martello)lo rapirono dalla prigione, ove era lennto rinchiuso dalla matrigna, e lo presentarono al popolo. Gli Austrasiani credettero di vedere in lui rivivere il padre, e lo accolsero colla più viva gioja. Era egli, dice il monaco che scrisse gli annali di Metz, il sole che pasce e che pare più folgorante dopo un di ecclissi. Numerosi seguaci gli si fecero d'intorno e formarono un piccolo esercito mentre sia Colonia, la città cinta di mura, che il tesoro di Pipino, rimasero ancora alcun tempo in potere di Plettrude.