Battaglie In Sintesi
880
Figlio di Beuves, conte delle Ardenne. Non si conosce con certezza la data della sua nascita. La parte che ha avuto nella storia egli lo deve non poco al favore goduto presso il re di Francia, Carlo il Calvo, che nell'870 sposò sua sorella Richilde. Investito della grande abbazia di Saint-Mauricede-Valais, poi dei territorî già posseduti dal nipote di Carlo il Calvo, figlio dell'imperatore Lotario, Carlo di Provenza, Bosone esercitò un potere grandissimo nelle regioni che una volta portavano il nome della Borgogna e che più tardi formarono il regno di Arles. Nell'876 egli ricevette il titolo di duca da Carlo il Calvo diventato imperatore; ma nell'877 aderì ad una cospirazione contro il sovrano. Fu poi uno dei servitori fedeli di Luigi il Balbuziente, di Ludovico III e di Carlomanno, fino al giorno in cui, istigato da sua moglie Ermengarda, figlia dell'imperatore Ludovico II, cercò di farsi incoronare re. Un'assemblea di vescovi riunita a Mantaille nel Viennese gli accordò questo titolo il 15 ottobre 879, e l'autorità che si attribuì Bosone si estese fin d'allora, in teoria, sui territorî degli arcivescovi di Aix, di Arles, di Lione, di Vienne, di Besançon, di Tarantasia, dei vescovi di Marsiglia, Tolone, Riez, Apt, Valence, Grenoble, Vaison, Die, Gap, Orange, Avignone, Viviers, Uzès, Belley, Losanna, Moriana, Chalon e Mâcon. Ludovico III e Carlomanno tentarono di riprendergli alcune parti di questi vasti domini con l'aiuto, almeno temporaneo, del nuovo imperatore Carlo il Grosso e dello stesso fratello di Bosone, Riccardo, duca di Borgogna. La moglie di Bosone, in assenza del marito, che era fuggito, difese con un'energia straordinaria la città di Vienne, assediata per due anni. Bosone riprese coraggio e ricuperò una parte dei suoi stati, rientrando a Vienne alla fine dell'887; e nello stesso anno morì e vi fu sepolto, trasmettendo il suo regno a suo figlio Luigi. Bosone non intervenne attivamente in Italia, dove la decomposizione del mondo feudale e le incursioni saracene rendevano impossibile il mantenimento di qualunque autorità.
Nell'aprile dell'879 a Luigi II il Balbo, re dei Franchi occidentali, succedettero i figli, Luigi III il Giovane e Carlomanno II. Bosone e altri magnati provenzali, secondo l'Historia Regum Francorum inviarono ambasciatori al re dei Franchi orientali, Ludovico II il Germanico, per consegnargli la parte di regno di Lotaringia, che era stata aggregata alla Provenza mentre i nobili e l'alto clero del regno di Provenza, il 15 ottobre 879 si riunirono nel castello di Mantaille, vicino a Vienne e nominarono Bosone re di Burgundia (Provenza e parte della Borgogna), che, nell'autunno dello stesso anno, a Lione, fu solennemente incoronato dall'arcivescovo Aureliano. Fu il primo re di sangue non carolingio. La coalizione tra Carlomanno, il fratello, re Luigi III di Francia e il nuovo re d'Italia, Carlo il Grosso, prima sconfisse il figlio di Lotario II di Lotaringia, Ugo (855 - 895), che si era ribellato e voleva rientrare in possesso dei feudi che erano stati di suo padre, o almeno del ducato d'Alsazia(di cui era stato duca dall'867 all'869), poi attaccarono Bosone.
Dal lato di Bosone troviamo le truppe di Tebaldo d'Arles, conte di Arles e primo cugino di Bosone; queste avrebbero dovuto essere rinforzate da quelle di Hugues bastardo di Lotario, noto come Hugues il bastardo, che però era già stato messo in fuga dalle truppe della coalizione carolingia. Quest ultime si raggrupparono in "un esercito germanico guidato da Adabard, Conte di Moselois e dal potente Conte Henri d'Alemannie, chiamato anche Henri Marchese de Neutrie" e da "truppe della Francia occidentale". Non abbiamo notizie certe di cme si svolse lo scontro, ma è noto come la vittoria arrise alle truppe della coalizione; il conte Teobaldo, ferito e sconfitto, si rifugiò probabilmente in Borgogna
Bosone fu costretto alla fuga mentre la sua capitale Vienne, fu presto assediata dalle forze della coalizione, fino a che Carlo il Grosso fu richiamato in Italia dal papa poichè fosse incoronato, nel febbraio dell'881, come imperatore.